Appello al sindaco Nardella
In assenza di risposte sulla causa delle morti, l’associazione Italian horse protection ha deciso di lasciare Tignano (Volterra).
Italian horse protection cerca una nuova sede
Italian Horse Protection cerca una nuova casa. L’associazione ha deciso di lasciare l’attuale sede a Tignano (Volterra) e lancia un appello al sindaco della Città metropolitana di Firenze, Dario Nardella, per aiutarli a trovare un luogo idoneo ad ospitare la sede operativa e il Centro di recupero – riconosciuto nel 2009 dal ministero della Salute – dove accoglie animali maltrattati e sottoposti a sequestro dall’Autorità Giudiziaria. Attualmente gli animali ospiti del centro sono 37.
Italian horse protection sulla decisione di lasciare la vecchia casa a Volterra
«E’ una decisione sofferta – ha detto il presidente di Italian horse Protection, Sonny Richichi – e che ci troviamo a prendere in assenza di certezze. Ma proprio la mancanza di risposte sicure sulla causa delle morti che si susseguono ormai da due anni ci ha spinti a tentare il tutto per tutto: non sappiamo se i nostri cavalli siano stati uccisi o se invece il motivo delle morti sia da ricercare in fattori ambientali. Quello che è certo è che la gestione degli animali in questa situazione non è più sostenibile, né per le forze dello staff né per i cavalli stessi che così non godono del pieno benessere al quale hanno diritto: da troppo tempo ormai siamo costretti a confinarli in spazi ristretti, per la paura che gli episodi possano ripetersi. E’ altrettanto certo che le morti sono iniziate subito dopo il nostro trasferimento a Tignano: IHP è nata nel 2009 ed episodi simili non si erano mai verificati prima».
Italian horse protection cerca una nuova proprietà
L’associazione è disponibile a diverse soluzioni, dal comodato all’affitto all’acquisto dei terreni e degli edifici. La proprietà deve avere le seguenti caratteristiche minime: circa 20 ettari a pascolo, la maggior parte dei quali in piano; disponibilità di acqua per abbeverare gli animali (con la presenza di una sorgente, o altre fonti come laghetti artificiali o fiumi); allaccio (esistente o realizzabile) alla rete elettrica, telefonica e internet; circa 10 tettoie chiuse su tre lati di circa 20 metri quadrati ciascuna (presenti o realizzabili in osservanza delle disposizioni edilizie vigenti); circa 10 box (presenti o realizzabili); una tettoia aperta su tutti i lati di circa 50 metri quadrati da impiegare come fienile; un magazzino/ufficio con 3 locali di circa 15 metri quadrati ciascuno; quattro piccole unità abitative per accogliere lo staff (presenti o realizzabili anche tramite prefabbricati in osservanza delle disposizioni edilizie vigenti).
Le conclusioni di Sonny Richichi
«Rivolgiamo un appello al sindaco- ha dichiarato Sonny Richichi -ci aiuti nella nostra ricerca per trovare un luogo adatto a continuare la nostra attività, nella speranza che questo serva a dare finalmente una svolta alla vita dell’associazione e degli animali dei quali si occupa, garantendo loro un ambiente sicuro», conclude»
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