La raccolta di poesie verrà presentata anche in Toscana
La scrittura diventa una carezza per l’anima nel nuovo libro di Fabio Strinati. Autore di una ventina di libri, compositore di musica classica e anche teatrale, insegnante di pianoforte, Fabio ha 38 anni ed è marchigiano, della provincia di Macerata, anche se legato da sempre (per motivi lavorativi e affettivi) alla Toscana.
Come si intitola il suo nuovo libro e di cosa parla?
«“Nei cinque sensi e nell’alloro” (edito da Edizioni il Foglio) si compone di cinquanta pagine con testi poetico-spirituali, tutti dedicati a mia nonna Teresa, scomparsa da poco alla quale ero molto legato. Scrivere di lei e per lei mi ha aiutato a dare forma a una vicenda intima e profonda, a quanto stavo interiorizzando, a liberare il dolore per la sua perdita trasformandolo in un respiro di una vita nuova, diversa, racchiusa tra le pagine di questo libro».
Perché la poesia?
«È una scrittura semplice ma evocativa, non dogmatica, capace di mettere a nudo le emozioni, oltre che di trasmettere il senso della frugalità, del vivere qui e adesso. Per questo motivo mi piace chiamare le mie poesie anche “pensieri spirituali”».
Cosa hanno in comune musica e poesia?
«La capacità di elevare mente e anima, di aiutare a riflettere sulle emozioni».
Chi sono i suoi lettori?
«Sicuramente persone con spiccata sensibilità».
Dove si può trovare in vendita?
«È ordinabile nelle principali librerie d’Italia ma anche su Amazon».
La Toscana l’ha mai ispirata per le sue opere?
«Sì. Nel 2019 è uscito un mio libro, dal titolo “Lungo la strada un cammino”, pubblicato con Transeuropa Edizioni, casa editrice di Massa. All’interno della raccolta ci sono delle poesie dedicate a paesi, città e luoghi della Toscana, come Arezzo, le Alpi Apuane e la Maremma. Nel 2020 è uscito “Toscana – Venezia solo andata”».
Lo presenterà anche in Toscana oltre che nelle Marche?
«Certo, sto definendo le date per Piombino e Follonica. A Prato verrà presentato a ottobre alla Biblioteca Roncioniana oltre che alla Biblioteca dell’Eremo di Camaldoli a settembre».
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