Uve immerse in mare come facevano gli antichi greci. Nasce così Nesos, il vino prodotto seguendo un metodo di vinificazione di 2500 anni fa. Un esperimento enologico unico al mondo nato all’isola d’Elba dopo che Antonio Arrighi, piccolo produttore dell’isola, sentì Attilio Scienza, ordinario di viticoltura dell’Università degli studi di Milano parlare della sua ricerca sul vino dell’isola greca di Chio. L’esperimento è stato condotto in collaborazione con Angela Zinnai e Francesca Venturi del corso di viticoltura ed enologia dell’Università di Pisa.
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Vino Chianti, nasce il “Gran Selezione”
Qualità top, anche per il mercato americano e dei paesi orientali
Con il nuovo disciplinare nasce il Chianti Gran Selezione. Si tratta del top della qualità dei vini Chianti. Colore rosso rubino intenso, tendente al granata con l’invecchiamento, odore speziato e persistente. Il Chianti Gran Selezione avrà una gradazione alcolica minima più elevata (13 gradi). L’invecchiamento sarà di almeno 30 mesi. In particolare, si guarda al mercato cinese e americano. Ed è vietato il fiasco.
Chianti: modifica al disciplinare di produzione
L’assemblea dei soci del Consorzio Chianti ha approvato la proposta di modifica al disciplinare di produzione. Qualità e semplificazione sono le parole d’ordine che hanno guidato gli amministratori del Consorzio nella revisione delle regole. Norme alle quali devono attenersi i produttori e gli organismi di controllo. La revisione messa a punto dal Cda è stata approvata dai soci del Consorzio. Potrà quindi iniziare l’iter di approvazione da parte di Regione Toscana, Ministero dell’Agricoltura e Commissione Europea. Iter che si stima richiederà circa due anni. La proposta di modifica agli 8 articoli del disciplinare è stata approvata con percentuali favorevoli tra l’89% e il 99%. Il totale dei voti espressi in assemblea rappresentava il 70% dell’intero corpo sociale.
Nuovo vino Chianti prodotto di nicchia
Il vino Chianti Gran Selezione potrà essere prodotto in tutto il territorio di produzione della Denominazione vino Chianti docg. «L’iter di approvazione del nuovo disciplinare durerà circa due anni – spiega il direttore del Consorzio Marco Alessandro Bani -. Però si chiederà che il provvedimento abbia efficacia retroattiva. Per questo motivo, chi vorrà potrà iniziare già adesso a produrre Chianti con i criteri dettati per la Gran Selezione e immettere le prime bottiglie sul mercato nell’arco di tre anni. La Gran Selezione offrirà il massimo della qualità e sarà un prodotto di nicchia».
Vino Chianti e la menzione geografica aggiuntiva
Con il nuovo disciplinare nasce anche la menzione geografica aggiuntiva o più comunemente chiamata “sottozona” Chianti Terre di Vinci. È relativa ai territori dove già si produce vino Chianti docg, compresi nel Comune di Vinci e Capraia e Limite. Sarebbe al di fuori della sottozona già ricompresa nel Chianti Montalbano e nei Comuni di Cerreto Guidi e Fucecchio. «Inoltre – prosegue Bani – con le nuove regole, sale la gradazione alcolica minima delle uve destinate a produrre vino Chianti docg. Nonché del prodotto finito, destinato all’immissione al consumo, come vino Chianti docg, innalzata a 12 gradi. Il Chianti sfuso dovrà ottenere la certificazione di idoneità, prima di uscire dalle cantine. È un modo per alzare l’asticella della qualità, fare chiarezza sul mercato e aggredire eventuali zone grigie».
Busi: “Qualità e semplificazione le parole d’ordine della revisione”
«Il lavoro che il Consiglio ha fatto sul disciplinare è stato lungo e accurato, volto ad una revisione complessiva che ha avuto come obiettivi lo svecchiamento delle regole, la semplificazione a vantaggio di produttori e organismi di controllo, l’innalzamento della qualità – commenta il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi – Abbiamo innalzato la gradazione e introdotto una grande novità come la Gran Selezione per aumentare la competitività dei nostri prodotti su mercati strategici come quello cinese e americano. Adesso attendiamo il prima possibile l’avvio l’iter delle autorizzazioni ministeriali e comunitarie. Siamo certi che questa revisione darà una ulteriore spinta al successo commerciale dei nostri vini, anche a livello internazionale».
Poggio di Camporbiano: tra la Toscana e San Paolo in Brasile
L’azienda agricola opera anche nel Sud America, portando avanti allevamenti e colture senza antibiotici e prodotti chimici di sintesi
Un ponte bio tra San Gimignano (Si) e il Brasile. A idearlo e portarlo avanti è l’azienda agricola Poggio di Camporbiano, conosciuta per la coltivazione e lavorazione di cibi biologici, dal 1988 a oggi. La fattoria fa uso esclusivamente di prodotti e preparati naturali per la concimazione, per la difesa delle piante e per la cura degli animali. L’attività adotta la rotazione delle colture e ha come obbiettivo l’aumento della vitalità del terreno. Dalla Toscana il progetto si è esteso anche in Brasile.
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Un primo assaggio di quello che in futuro potrebbe diventare una fetta di mercato appetibile. Sapaf Atelier 1954 partecipa all’edizione 2019 di Tutto Sposi, che aprirà i battenti domani, 31 ottobre (ore 15), alla Fortezza da Basso di Firenze.
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Con il mercato estero a fare da trascinatore Manifatture Sigaro Toscano spicca il volo. Il Consiglio di amministrazione ha confermato il buon andamento della società, la previsione dei numeri a chiusura dell’anno e le stime del budget 2020. La crescita, in particolare, è supportata dalla domanda estera, che rappresenta il 22% delle vendite totali, con un tasso superiore al 10 %. In Italia, l’azienda rafforza la propria posizione di market leader.
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Poggio di Camporbiano apre nello stato di San Paolo
Toscana e San Paolo in Brasile unite dal progetto dell’azienda agricola Poggio di Camporbiano. Questa realtà è conosciuta per la coltivazione e lavorazione di cibi biologici, dal 1988 a oggi. La fattoria fa uso esclusivamente di prodotti e preparati naturali per la concimazione, per la difesa delle piante e per la cura degli animali. Adotta, inoltre, la rotazione delle colture e ha come obbiettivo l’aumento della vitalità del terreno.
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L’inaugurazione di Lambure srl è prevista sabato 21 settembre
Accoglienza e solidarietà. Ci sono questi valori alla base del progetto che anima l’azienda agricola Lambure srl. Si tratta di un agriturismo sociale, sulla montagna pistoiese, nella vallata del fiume Lima (San Marcello-Piteglio). La novità verrà inaugurata sabato 21 settembre. Il taglio del nastro è previsto alle 10.30. Saranno presenti l’assessore Federica Fratoni e l’assessore Marco Remaschi.
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