Sicurezza del reticolo minore, il punto di ANBI Toscana
«Negli ultimi cinque anni, nel territorio che abbraccia la Piana Fiorentina, Prato e Pistoia sono stati investiti 85 milioni di euro per la messa in sicurezza del reticolo minore, fra manutenzioni ordinarie (finanziate con il contributo di bonifica) e straordinarie (con finanziamenti derivanti da altri enti di fiscalità generale)». A fare il bilancio è Marco Bottino, presidente di Anbi Toscana.
«Sul fronte della manutenzione, nel Comune e nella Provincia di Prato, ogni anno viene speso oltre 1 milione di euro per quella ordinaria, altri 6,5 milioni per quanto riguarda l’Unità funzionale Ombrone e la provincia di Pistoia e altri 7,5 milioni nella Piana Fiorentina. Parliamo di una delle zone della Toscana con maggior numero di opere, fra casse di espansione, impianti idrovori e paratoie. Proprio a seguito dell’alluvione del 1991 in questa zona è stato fatto uno sforzo enorme sulla sicurezza idraulica e durante l’ondata di maltempo tutte le opere sono entrate correttamente in funzione. Per anni, anche a fronte di eventi meteo impegnativi, gli impianti avevano evitato problemi. Stavolta purtroppo non è bastato: la mole di acqua era troppa per poter essere gestita».
Dal 1991 al 2014, solo nel territorio della Piana Fiorentina sono state realizzate tredici opere di difesa per un valore di 47,6 milioni di euro, a partire dalla realizzazione del nodo idraulico di Castelletti a Signa, per cui sono stati investiti 11,7 milioni di euro.
Ci sono poi i due sistemi acque alte del Reale, le Casse Padule a Sesto Fiorentino (per un importo di 2 milioni di euro) e il manufatto paratoie a Campi Bisenzio (per cui sono stati investiti 6 milioni di euro). A questi si aggiungono i sistemi acque basse, che hanno previsto la realizzazione di impianto idrovoro e paratoie: il Fosso di Piano a Signa (7 milioni), quello di Crucignano a Campi Bisenzio (3,7 milioni) e quello della Viaccia a Signa (6 milioni) che ha visto anche la realizzazione del I e II lotto delle casse di espansione di San Donnino (2,6 milioni).
E ancora, a Calenzano, il sistema di casse espansione di Pizzidimonte e delle Pagnelle (2,2 milioni circa), le casse di espansione Le Carpugnane sul Torrente Chiosina (1 milione), La Gora sul Torrente Marina (1,2 milioni) e Le Torri (1 milione). Realizzati anche gli adeguamenti al sottopasso del canale Macinante di Signa (2,2 milioni) e del sistema idraulico Prataccio Ovest Garille a Campi Bisenzio (1 milione circa).
Negli ultimi 5 anni, nel Comune e nella Provincia di Prato sono stati spesi per la sicurezza 12,3 milioni di euro, così suddivisi: 3,6 milioni di euro in manutenzione ordinaria mediante sfalcio per il controllo della vegetazione; 1,8 milioni per diradamenti selettivi; 1,4 milioni per manutenzioni incidentali; 1 milione per la gestione degli impianti; 4,5 milioni per manutenzioni straordinarie e interventi sui progetti.
Nell’Unità funzionale Ombrone e Provincia di Pistoia, sempre nell’ultimo quinquennio, sono stati investiti quasi 48,5 milioni. Di questi, 20,3 milioni per sfalci e 6,4 milioni per diradamenti selettivi. Ammontano a 466, per 5,7 milioni di euro, gli interventi incidentali; 40 i progetti portati a termine per quasi 16 milioni.
Passando alla Piana Fiorentina, sono 17,8 i milioni investiti negli ultimi cinque anni, in cui rientrano le attività di sfalcio (11,2 milioni) e diradamento selettivo (388 mila euro). A questi si aggiungono 342 interventi incidentali (per 3,3 milioni di euro) e 9 progetti conclusi, tra i quali si segnalano i lavori per gli adeguamenti arginali del torrente Marina tra Calenzano e Campi Bisenzio e della cassa di espansione La Gora a Calenzano che dal 2017 ad oggi sono valsi circa 14 milioni di euro.