Casse d’espansione, reticolo minore e agrario, stombamento. Le misure per limitare i danni degli eventi meteo: il punto di Martelli

L’ondata di maltempo che ha colpito la Toscana il 14 e 15 marzo ha lasciato dietro di sé ingenti danni, ma fortunatamente nessuna vittima o ferito. Tuttavia, l’evento alluvionale ha evidenziato ancora una volta la necessità di un piano strutturale per la gestione delle acque superficiali, volto a ridurre l’impatto di fenomeni meteorologici estremi sempre più frequenti.
Maltempo in Toscana, l’analisi degli esperti
Riccardo Martelli, presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana, ha sottolineato come le opere idrauliche principali abbiano funzionato correttamente. Lo Scolmatore e la cassa d’espansione di Roffia hanno garantito la sicurezza della città di Pisa, mentre le casse d’espansione sui fiumi Ombrone e Bisenzio hanno permesso di contenere le piene all’interno degli argini, evitando conseguenze peggiori.
Tuttavia, le maggiori criticità si sono registrate lungo l’asta della Sieve e sul reticolo idrografico minore. Le abbondanti precipitazioni hanno innescato numerosi smottamenti e frane nella fascia colpita, dalla costa livornese fino all’Alto Mugello. In particolare, le zone di Vaglia, Razzuolo, Casaglia e Marradi hanno subito danni rilevanti alle infrastrutture, con interruzioni della rete viaria provinciale e regionale tra Firenze, Borgo San Lorenzo, Palazzuolo sul Senio e Marradi.
Le soluzioni per la mitigazione del rischio
Martelli evidenzia che non esiste una soluzione unica per prevenire gli eventi alluvionali, ma che serve un approccio integrato capace di operare su più livelli. Tra gli interventi prioritari:
- Completamento delle casse di laminazione e dei bacini artificiali lungo l’Arno e nel bacino della Sieve.
- Potenziamento della manutenzione del reticolo idrografico agrario e forestale, con finanziamenti diretti e incentivi per i privati.
- Ricognizione degli argini e verifica dell’efficienza delle infrastrutture idrauliche, incluse le sezioni dei ponti che, dopo le precedenti alluvioni, hanno subito restringimenti delle luci.
- Studio e miglioramento dei corsi d’acqua tombati, con la possibilità di stombamento o adeguamento per garantire una maggiore efficienza durante eventi meteorologici estremi.
Le iniziative avviate dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale e dal Comune di Firenze sono passi importanti in questa direzione, ma è fondamentale implementare un piano di azione coordinato a livello regionale e nazionale.
Una nuova visione per la prevenzione del dissesto idrogeologico
Il maltempo in Toscana evidenzia ancora una volta la vulnerabilità del territorio e l’urgenza di un cambio di strategia nella gestione delle risorse idriche. Investire in infrastrutture moderne e in una manutenzione efficace è essenziale per limitare i danni e garantire la sicurezza delle comunità locali. Solo attraverso una pianificazione integrata e interventi mirati si potrà ridurre il rischio idrogeologico e proteggere il territorio toscano dagli eventi climatici sempre più estremi.