«Il Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno è pronto a incrementare il proprio impegno nella pulizia del Padule di Fucecchio». Così, il presidente del Consorzio Maurizio Ventavoli prende la parola sul dibattito sollevato dall’Associazione Amici del Padule di Fucecchio. Nei giorni scorsi, l’associazione aveva lanciato al Consorzio e all’Assessorato regionale all’Ambiente la proposta di installare griglie per bloccare i rifiuti sui canali principali del Padule. Una proposta a cui aveva fatto seguito la risposta dell’assessore all’ambiente. Federica Fratoni si era detta favorevole all’idea e pronta a convocare una riunione con tutti i soggetti interessati.
Ventavoli: impegnati su questo fronte da anni ma disponibili al confronto
«È bene precisare – spiega Ventavoli – che siamo già impegnati su questo fronte da anni e che non si tratta per il Consorzio di un lavoro nuovo. Purtroppo la quantità di plastica che arriva nei nostri fiumi e che si deposita nei bacini d’acqua è sempre maggiore. Così come quella che finisce in mare. Si tratta di una problematica che ha conosciuto un aumento esponenziale negli ultimi anni e, proprio per questo, stiamo studiando nuove soluzioni. Siamo assolutamente disponibili a confrontarci con tutti i soggetti preposti per idee e tecniche d’intervento innovative, che aiutino a tenere sotto controllo il problema. Ma anche a gestirlo all’origine. Va infatti detto che il fenomeno della plastica nel Padule di Fucecchio non può essere affrontato solo in loco. La maggior parte dei rifiuti arriva da monte, trasportata dai corsi d’acqua ed è qui che bisogna principalmente agire».
Il Consorzio pronto a studiare una soluzione per il Padule
E il Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno è già ponto a studiare la situazione sulla base di altre esperienze maturate in questi anni. «Stiamo portando avanti una sperimentazione simile sul Fiume Morto – spiega il presidente Ventavoli –. Qui sono state applicate delle barriere mobili per bloccare il trasporto di plastiche e altri rifiuti verso il mare. Il nostro Consorzio sta già affrontando la tematica della plastica su corsi d’acqua e impianti idrovori in altre zone umide, con la collaborazione tecnico-scientifica dell’Università, per intercettare le plastiche e capire al meglio la loro provenienza».
Lascia un commento