«Il Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno non ha mai disposto il rientro di tutti i lavoratori in sede e la parallela cessazione completa dello smartworking. Per alcune categorie di lavoratori lo smartworking continua, come previsto dall’articolo 90 del Dl 34/2020». Questa la risposta di Maurizio Ventavoli e Sandro Borsacchi, rispettivamente presidente e direttore del Consorzio 4 Basso Valdarno alle polemiche sollevate sulle modalità di smartworking al CB4.
«Quanto affermato dai sindacati e riportato da alcuni organi di stampa non corrisponde a verità spiegano -. Va precisato, prima di tutto, che nell’incontro sindacale di giovedì 11 giugno (ultimo di una numerosa serie di incontri sindacali via Skype dall’inizio del lockdown) sono state spiegate in dettaglio tutte le misure. Preannunciate anche le nuove disposizioni organizzative nel pieno rispetto della normativa nazionale, delle disposizioni regionali e del protocollo di sicurezza dell’ente. Nell’ottica della più totale attenzione al lavoratore e per consentire un rientro graduale e progressivo, queste misure erano già state anticipate anche nell’incontro del 29 maggio».
Smartworking al CB4: «per quasi tutti i dipendenti per 5 giorni su 5 nella fase 1 e nella fase 2»
Presidente e direttore entrano poi nel merito delle accuse di violare l’articolo 90 del DL 34/2020. «È doveroso sottolineare – dicono – per fare chiarezza e sgombrare il campo da strumentalizzazioni, che il Consorzio è ente pubblico economico. E che per quanto riguarda la normativa del contratto di lavoro rientra in un contesto di diritto privato. Il Decreto legge citato, all’articolo 90, fa una netta distinzione: fra datori di lavoro privati (come il Consorzio) e Pubbliche Amministrazioni. Per il datore di lavoro privato lo smartworking è concesso ai genitori con figli minori di 14 anni. Questo in presenza di condizioni previste nello stesso comma e se compatibile con le caratteristiche della prestazione. Solo per le pubbliche amministrazioni, lo smartworking può essere applicato a tutti i rapporti di lavoro. Il Consorzio ha operato nella tutela massima della sicurezza dei propri lavoratori. Ha mantenuto uno smartworking per la quasi totalità dei propri dipendenti per 5 giorni su 5 nella fase 1 e nella fase 2, per più di due mesi. Ad oggi, ha dato seguito alle disposizioni dell’articolo 90 riconoscendo lo smartworking ai lavoratori che rientrano nelle categorie indicate».
«L’articolo 90 riconosciuto agli aventi diritto, prevedendo 3 giorni in sede e 2 nella propria abitazione»
«Nell’incontro dell’11 giugno è stato spiegato che l’articolo 90 sarebbe stato riconosciuto ai lavoratori che ne avevano diritto, prevedendo 3 giorni in sede e 2 nella propria abitazione». Prevista libertà di scelta su base settimanale per individuare le tre giornate in accordo con il dirigente. Rinviati inoltre, spiegano dal Consorzio, il rientro in compresenza (in attesa dell’inserimento di pannelli di plexiglass) e l’apertura al pubblico degli uffici catasto. «Il Consorzio si è dotato di protocolli di sicurezza, aggiornati progressivamente con il progredire delle fasi emergenziali delineate dal Governo. I lavoratori con situazioni di fragilità, sotto la responsabilità del medico competente, sono stati destinatari di misure di sicurezza idonee al loro stato di salute e sono ancora assenti dal lavoro».
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