La protesta degli operatori e dei ristoratori toscani in città
Le richieste del settore riguardo il turismo residenziale sono importanti. Soprattutto, di abbassare la tassa di soggiorno, di promuovere maggiormente i canali istituzionali e la cassa integrazione fino a marzo 2021. Fra gli aderenti alla manifestazione anche Property Managers.
Turismo residenziale a Firenze, la protesta
La tassa di soggiorno a un euro e una promozione coordinata e capillare da parte delle Regione Toscana, “come per le altre realtà del turismo”. Sono scesi in piazza Duomo a Firenze, nella manifestazione organizzata dai Ristoratori Toscani, anche i rappresentati Property Manager. Si tratta di un’associazione di categoria del turismo residenziale. Insieme a loro, altre associazioni extra alberghiere e locazioni turistiche e a tante altre realtà economiche che vivono e lavorano sul turismo.
Le richieste di Property Mangers nelle parole di Nicola Pardini
«Chiediamo che la Regione ci aiuti nella promozione utilizzando i canali già esistenti, rendendo accessibile i siti di promozione istituzionale a tutte le strutture ricettive e spingendo sugli uffici di promozione turistica – spiega Nicola Pardini, rappresentante Property Managers – Inoltre, è necessario abbassare la tassa di soggiorno a un euro per incentivare il turismo interno che, a seguito della crisi, ha poco budget». Una delle priorità resta il sostegno al reddito. «Cassa integrazione per i nostri dipendenti fino a marzo 2021- aggiunge Pardini- dopo la metà di agosto ci saranno momenti bui e con un calo del fatturato drastico, anche dell’80%, non possiamo permetterci di riassumerli, ma vanno tutelati assolutamente. Non possiamo poi chiedere troppo ai proprietari degli immobili, spesso sono famiglie che hanno negli affitti l’unica fonte di reddito e pagano tasse altissime, come l’Imu, senza aver diritto alla cedolare secca».
Forti motivazioni per la protesta
«Siamo in piazza – conclude Pardini – perché rappresentiamo la metà del settore turistico, le nostre aziende non sfruttano la rendita ma generano ricchezza, lavoro, alimentano l’indotto e promuovono il territorio. Escluderci da ogni tutela mostra un atteggiamento assolutamente miope e soprattutto dalle conseguenze gravi per tutto il tessuto economico locale».
Lascia un commento