Venezi, una delle poche donne al mondo a dirigere orchestre a livello internazionale, ha indossato la parure per l’avvio di “Musica in Giro“
Una bacchetta d’eccezione per una regina della musica internazionale. È firmata Paolo Penko la prima bacchetta per direttore d’orchestra creata su misura da un maestro d’arte orafa. A indossarla, Beatrice Venezi, una delle poche donne al mondo a dirigere orchestre a livello internazionale.
L’occasione l’ha offerta il lancio dell’iniziativa “Musica in Giro”. Un nuovo format ideato da Luigi D’Amico, che permette di godere della musica senza recarsi fisicamente in teatro. Beatrice Venezi ha infatti diretto l’Orchestra della Toscana in un concerto a porte chiuse al Teatro Verdi, curando l’esecuzione del suo primo album “My journey – Puccini’s Symphonic Works”.
Dal Verdi, la musica ha raggiunto il pubblico grazie alla diretta streaming e a due Cricket PE30. Si tratta di due mezzi di trasporto elettrici con a bordo un allestimento professionale per la diffusione audio, che hanno effettuato due percorsi distinti tra alcune strade fiorentine, portando così la musica sotto casa dei cittadini. Un evento significativo, in una Firenze semideserta a causa dell’epidemia Covid, al quale hanno contribuito due eccellenze fiorentine. Beatrice Venezi ha infatti indossato un bellissimo abito dello storico brand Ferragamo e ha diretto il concerto con una bacchetta per direttore d’orchestra realizzata a mano in argento dal maestro d’arte orafa Paolo Penko.
La bacchetta creata da Paolo Penko è ispirata al Duomo di Firenze
La bacchetta (pesante 35 grammi e lunga 35 centimetri) presenta un’impugnatura composta da due parti e impreziosita dalla tecnica del penkato. Quella inferiore richiama la Cupola del Brunelleschi con i suoi otto spicchi. Il presbiterio della Cattedrale di Santa Maria del Fiore e la Cupola che lo sovrasta ripetono la pianta ottagonale del Battistero, simbolo di resurrezione ed eternità secondo la tradizione cristiana. La simbologia è ulteriormente enfatizzata dallo slancio verso il cielo della Cupola. Il numero otto si ripete anche nel castone che chiude gli spicchi e accoglie una Pietra di Luna.
E’ impreziosita da 14 zaffiri, simbolo di armonia ed equilibrio
La parte superiore dell’impugnatura è ispirata al cielo notturno, le cui stelle sono rappresentate con quattordici zaffiri del Siam. «Lo zaffiro è la pietra preziosa per eccellenza simbolo del cielo, dello spirito, della fiducia e dell’amicizia – spiega Paolo Penko -. Lo stesso Dante Alighieri lo nomina nella Divina Commedia (primo canto del Purgatorio) paragonando alla pietra preziosa il colore del cielo». Inoltre, il numero degli zaffiri, quattordici, che in numerologia significa armonia ed equilibrio, assume qui la valenza particolare di “due volte sette”. Rappresentando così le note musicali che si armonizzano a comporre la musica.
«La “bacchetta gioiello” si completa con la sua parure negli orecchini e nel pendente che ripropongono il castone ottagonale con la pietra di luna – prosegue il maestro orafo -. Questo particolare abbinamento tra castone e pietra di luna e la lavorazione del penkato sono un ulteriore riferimento alla città di Firenze e alla sua Cattedrale. Impreziosiscono infatti anche “Il Fiorentino”, calice da me realizzato nel 2018 ed entrato a far parte degli arredi liturgici della Cattedrale».
Il Maestro Paolo Penko ha realizzato negli anni premi e riconoscimenti per famosi Direttori d’Orchestra e musicisti. Tra questi: Zubin Mehta, Semyon Bychkov, Giuseppe Sinopoli, Bruno Bartoletti, Riccardo Muti, Carlo Ponti Jr, James Conlon, Claudio Abbado, Daniel Baremboim, Andrea Bocelli, Roberto Bolle, Lang Lang, Umberto Clerici, Uto Ughi, Placido Domingo.
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