Opi Firenze – Pistoia: «necessario qualche giorno per il recupero psico-fisico»
Turni massacranti, carenza di personale, ferie sospese. È lo scenario della sanità ai tempi del Covid, almeno per quello che arriva alle orecchie dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche interprovinciale Firenze-Pistoia. L’ente continua a denunciare la situazione in cui stanno vivendo e lavorando i professionisti sanitari durante questa emergenza sanitaria. Un esempio: la disposizione di Careggi che ha sospeso le ferie a tutto il personale. Una situazione che ormai si è fatta insostenibile, come dimostrano anche le tante richieste di supporto che giungono all’ente. La voce è unanime: garantire ai professionisti sanitari la possibilità di lavorare con il giusto comfort fisico e mentale.
Il punto del presidente di Opi Fi-Pt, Danilo Massai, sulla disposizione di Careggi
«I servizi ospedalieri non hanno personale perché molti professionisti sanitari si stanno infettando. E gli operatori che devono compensare alla carenza di personale sono stanchissimi – spiega il presidente di Opi Firenze – Pistoia, Danilo Massai -. In questa cornice, proprio due giorni fa, abbiamo ricevuto una circolare dell’Azienda Ospedaliera di Careggi che dispone la sospensione delle ferie per tutto il personale sanitario e tecnico fino al 31 gennaio. Senza fare distinzioni né valutare la possibilità di concedere agli infermieri qualche giorno per il necessario recupero psico-fisico. Invece ferie e il riposo devono essere garantiti – puntualizza Massai».
«Non solo perché ne va della salute degli infermieri, risorse quanto mai preziose in questo momento, ma anche della qualità del servizio prestato ai cittadini – aggiunge -. È basilare, per la qualità delle prestazioni, assicurare agli operatori sanitari un adeguato comfort, fisico e mentale. Consentire il lavoro in sicurezza non significa solo fornire adeguate protezioni e mettere a punto protocolli idonei ad affrontare l’emergenza, ma anche mettere il personale in condizione di lavorare in maniera quanto più possibile serena e al riparo da sovraccarichi di lavoro che non consentono ai colleghi di operare al meglio delle loro possibilità».
La segnalazione di un’infermiera fiorentina sulla questione ferie
Sullo stesso tema la segnalazione di un’infermiera fiorentina inviata nei giorni scorsi a Opi Firenze-Pistoia. «Ho lavorato durante la precedente emergenza sanitaria in una terapia intensiva Covid e da inizio ottobre siamo punto e capo – scrive l’infermiera -. Anzi, siamo messi molto, molto peggio! I posti letto (le persone ricoverate) stanno aumentando a dismisura, il personale no! La risposta a questo problema la direzione l’ha trovata nel revocare le ferie (già revocate durante la precedente fase di emergenza)».
«A marzo però si trattava veramente di un’emergenza sanitaria, nessuno sapeva cosa aspettarsi e tutti noi abbiamo lavorato senza alcun indugio e siamo andati avanti nonostante tutto con la forza ed il coraggio che ci erano stati richiesti – prosegue -. Da aprile ad ottobre però, ci sono stati diversi mesi di tempo per organizzarsi e non trovarsi nuovamente impreparati. Sapevamo e sapevano a cosa saremmo andati incontro e adesso ci troviamo a lavorare in una condizione peggiore della precedente e nuovamente con le ferie revocate. Tutto ciò è inaccettabile: le ferie ed il riposo sono un diritto. Stiamo lavorando sotto stress, con il personale decimato e non facciamo obiezioni ma revocare anche le ferie mi sembra troppo».
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