Nel 2020 registrati il 9% di uva e 22 nuovi soci
Cantina sociale Colli Fiorentini Valvirginio, aumento dei conferimenti e del corpo sociale. Nonostante la crisi il sistema cooperativo regge. Il presidente Baragli: «Tra le poche cantine toscane a incrementare i conferimenti». A gennaio la discussione del bilancio.
Cantina Sociale Colli Fiorentini Valvirginio, i dati
La Cantina Sociale Colli Fiorentini Valvirginio registra nel 2020 un aumento dei conferimenti: 106mila quintali di uve conferite in cantina, il 9% in più dell’anno scorso. Il dato è in controtendenza rispetto a quello nazionale e a quello regionale, in calo. «La media italiana- afferma il presidente della Cantina Ritano Baragli- segna un -2% di produzione, la Toscana ha una perfomance peggiore, dovuta principalmente alla gelata improvvisa di aprile, che in alcuni vigneti, a macchia di leopardo, ha comportato ingenti danni ai germogli di vite». Inoltre «Colli Fiorentini è una delle poche cantine toscane che, nonostante molti produttori abbiano deciso quest’anno, con il provvedimento nazionale della vendemmia verde, di tagliare volontariamente la produzione del 20%, ha incrementato la quantità di uva conferita rispetto all’anno scorso, anche se siamo sotto la media degli ultimi tre anni, che era intorno a 120mila quintali».
L’aumento dei soci di Cantina Sociale Colli Fiorentini Valvirginio e gli altri dati
A contribuire al segno positivo c’è un aumento del corpo sociale con 22 soci in più (provenienti soprattutto della Cantina delle Colline Pisane, di cui Colli Fiorentini ha preso in affitto il marchio e il punto vendita su un totale di 280 soci conferenti e circa 600 soci. «C’è anche da tener presente che l’anno scorso la produzione risentì delle ripetute grandinate» aggiunge Baragli.
Il forte sistema cooperativo
Anche di fronte alla crisi e alla pandemia, il sistema cooperativo tiene. Il bilancio consuntivo 2019-2020 registra una diminuzione del fatturato del 25%, dovuto principalmente al calo dei prezzi del vino. Verrà discusso dall’assemblea dei soci, fissata per il 23 gennaio al 2021. «Abbiamo deciso di rinviarla nella speranza di poterla fare in presenza. Se la situazione epidemiologica non lo permetterà verrà comunque fatta in videoconferenza» afferma Baragli.
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