L’Ordine dei Geologi della Toscana si esprime sul possibile inquinamento delle matrici ambientali nell’empolese
«Al momento non è facile esprimersi in merito all’eventuale presenza di sostanze inquinanti nei pozzi e nelle falde. Sono studi che richiedono tempo, e in tal senso riteniamo fondamentale che arrivino risposte prima possibile». Riccardo Martelli presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana, commenta la vicenda dei pozzi e delle falde dell’empolese e della zona del cuoio. Siti che potrebbero essere stati contaminati dall’utilizzo del Keu come materiale di recupero dei residui derivati dalla lavorazione delle pelli delle concerie. Materiale che si sarebbe utilizzato anche nella realizzazione della strada regionale 429, secondo l’inchiesta sui rifiuti smaltiti illegalmente, insieme ad altri siti individuati.
«In questi giorni, nel comprensorio empolese e in quello del cuoio c’è molta preoccupazione da parte dei cittadini per l’eventuale contaminazione dei suoli e delle acque. Preoccupazione che facciamo nostra. Da tecnici auspichiamo che, da parte degli organi competenti, si arrivi presto a definire un quadro conoscitivo puntuale e completo. E ad individuare eventuali fenomeni di inquinamento, per dare risposte certe alla cittadinanza – spiega Riccardo Martelli -. È quindi fondamentale che Regione Toscana, attraverso Arpat, prosegua e intensifichi le verifiche sul campo, potendo contare per questo sul supporto dell’Ordine dei Geologi per dare un fattivo contributo. Così come accaduto in questi ultimi anni in circostanze analoghe».
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