Lucchesi, AdB: «L’obiettivo è garantire una gestione sempre più omogenea e coordinata in materia di acqua, frane e alluvioni sull’intero territorio distrettuale, dalla Toscana alla Liguria».
Un importante passo avanti negli interventi sul Torrente Bisagno e sul Torrente Fereggiano, fondamentali per la mitigazione del rischio idraulico nella città di Genova. Posizionata questa mattina l’ultima porzione della nuova soletta di copertura del torrente Bisagno. Un’opera inserita nel Piano stralcio aree metropolitane del 2015 e prevista negli strumenti di pianificazione di bacino. In particolare l’opera rientra nel Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni del distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale, il cosiddetto PGRA, vigente dal 2015 e che vedrà definitivamente la luce, nella sua veste aggiornata, a dicembre 2021. Il distretto interessa principalmente tre Regioni: Toscana, Liguria e Umbria, ma i territori toscani ne costituiscono la stragrande maggioranza.
Un risultato storico per Genova e la Liguria, che attendevano da oltre 50 anni
Il Piano, fortemente voluto dall’Europa con la direttiva 2007/60/CE, approccia le problematiche idrauliche dal punto di vista della gestione del rischio. Da realizzare attraverso la combinazione di grandi interventi strutturali come quello sul Bisagno con misure a carattere non strutturale, di tipo preventivo o di protezione civile.
«Quest’opera è un risultato storico per Genova e la Liguria, che attendevano da oltre 50 anni – dichiara l’assessore regionale alla Protezione civile, Giacomo Giampedrone -. Un traguardo fondamentale per la messa in sicurezza idraulica della città. Si tratta di un cantiere imponente, portato a termine grazie al lavoro di moltissimi uomini e donne, a cui va il mio più sincero ringraziamento, senza i quali questo significativo traguardo non sarebbe stato raggiunto. Grazie a questa gigantesca operazione di ampliamento dell’alveo, la portata diventa di 850 metri cubi d’acqua al secondo – ha aggiunto Giampedrone -. Affiancando a questi i 450 metri cubi al secondo che saranno garantiti dallo Scolmatore del Bisagno, opera che è in realizzazione, si raggiungeranno i 1.300 metri cubi al secondo. In questo modo riusciremo a ridurre molto il rischio idraulico, in una città già colpita da troppi eventi alluvionali».
Lucchesi: «proseguire sulle grandi opere come questa sul Bisagno ma anche sui piccoli interventi e sulle opere di manutenzione, altrettanto importanti per il territorio»
«Il completamento di un’opera come questa – ha detto Massimo Lucchesi, Segretario Generale dell’Autorità di bacino dell’Appennino Settentrionale, invitato all’inaugurazione dal presidente della Regione Toti e dall’assessore Giampedrone – non può che rafforzare la comune volontà degli enti di continuare a lavorare insieme per la messa in sicurezza del territorio». Una sinergia che l’Autorità sperimenta giorno dopo giorno attraverso la predisposizione dei propri strumenti di pianificazione e programmazione.
«Opere strategiche come questa necessitano della massima collaborazione tra tutti i livelli – ha aggiunto Lucchesi -. L’Autorità è stata più volte chiamata ad esprimersi sul progetto dell’opera per valutarne la conformità agli obiettivi di Piano, requisito fondamentale per il finanziamento delle opere in materia di rischio idrogeologico. Grande soddisfazione, dunque, per quanto visto oggi e un invito ad andare avanti sulle grandi opere come questa. Ma anche sui piccoli interventi e sulle opere di manutenzione, altrettanto importanti per il territorio in una prospettiva di approccio integrato contro il dissesto idrogeologico».
L’obiettivo è garantire una gestione sempre più omogenea e coordinata in materia di acqua, frane e alluvioni sull’intero territorio distrettuale, dalla Toscana alla Liguria
Il rapporto di collaborazione con la Regione Liguria è stato di recente rafforzato con la proroga dell’intesa di avvalimento per la gestione dei bacini liguri sulle tematiche della difesa del suolo e della tutela delle acque. Una sinergia che porterà, entro il 2021, a rivedere gli approcci dei Piani di assetto idrogeologico nella nuova prospettiva di gestione del rischio cui si ispira il PGRA. Su questo fronte, il lavoro è appena iniziato. Oggi stesso è in programma una riunione con gli uffici regionali della difesa del suolo per affrontare tali tematiche.
«Oltre alla protezione e quindi all’attuazione delle opere come quella sul Bisagno, l’Autorità è impegnata sul piano della prevenzione – conclude il segretario generale Massimo Lucchesi -. L’obiettivo è garantire una gestione sempre più omogenea e coordinata in materia di acqua, frane e alluvioni sull’intero territorio distrettuale, dalla Toscana alla Liguria. Arrivando a semplificazioni anche normative, in chiave di efficientamento dell’azione amministrativa».
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