Coinvolti Regione Toscana, Consorzi di Bonifica, Autorità di Bacino e associazioni agricole
Fare lavoro di squadra per implementare il sistema degli invasi. Si è tenuta nei giorni scorsi una riunione di coordinamento sul tema che ha visto riuniti la Regione Toscana, Anbi Toscana con i sei Consorzi di Bonifica, l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale e le associazioni agricole. L’obbiettivo è stato avviare una collaborazione che porti all’apertura di un tavolo per trovare risposte alla carenza di risorsa idrica, favorendo la costruzione di nuovi invasi e la loro gestione. Un incontro fondamentale alla luce dell’importanza di questi bacini sia nelle stagioni piovose, come risposta al rischio di allagamenti che in fase di secca, come strumento di riserva idrica.
Presenti all’incontro Regione, Consorzi Autorità di Bacino e i rappresentanti delle associazioni di categoria toscane che si occupano del settore agricolo
Presenti all’incontro l’assessore regionale all’agricoltura Stefania Saccardi, Marco Bottino presidente di Anbi Toscana e del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, Massimo Lucchesi segretario generale dell’AdB Appenino Settentrionale e i presidenti dei Consorzi di Bonifica toscani: Ismaele Ridolfi (CB1), Serena Stefani (CB2), Maurizio Ventavoli (CB4), Giancarlo Vallesi (CB5), Fabio Bellacchi (CB6). Con loro anche i rappresentanti delle associazioni di categoria toscane che si occupano del settore agricolo: Marco Neri presidente di Confagricoltura, Valentino Berni presidente di Cia e Angelo Corsetti direttore di Coldiretti.
Bottino (ANBI): «La costruzione di nuovi invasi, accanto a una gestione oculata di quelli esistenti, è al momento l’unica soluzione possibile per il problema siccità»
«Avviare un percorso di collaborazione insieme alla Regione e all’Autorità di Bacino è un passaggio importante per dare risposta al nostro territorio che da qualche anno a questa parte soffre a causa della siccità – commenta Marco Bottino presidente di Anbi Toscana -. La costruzione di nuovi invasi, accanto a una gestione oculata di quelli esistenti, è al momento l’unica soluzione possibile per il problema: in autunno e in inverno, stagioni piovose, i bacini possono essere infatti utilizzati per trattenere l’acqua togliendola dai fiumi e contribuendo a limitare il rischio di piene. Acqua che in estate può essere riversata nei fiumi in secca o utilizzata per l’irrigazione, dando così una risposta importante al nostro sistema agricolo in difficoltà».
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