Ricordi e preoccupazione nelle parole della missiva
Riceviamo e pubblichiamo la lettera degli amici di Andrea Coen, vittima nei giorni scorsi dell’incidente in barca all’Argentario.
“È oramai trascorsa una settimana dal tragico incidente nautico che ha avuto come vittima il nostro amico Andrea Coen, mentre continuano le ricerche del corpo di Anna Claudia Cartoni, e il nostro dolore non si attenua. Andrea, romano per residenza ma fiorentino per matrimonio, lascia un vuoto davvero incolmabile in chi l’ha conosciuto, aggravato dalle drammatiche circostanze della sua morte. Il pensiero ora va alla moglie Nicoletta e ai figli Benedetta e Federico, ai quali cerchiamo e cercheremo di stare vicini in ogni modo possibile, sapendo quanto sia difficile cercare di superare la perdita di un marito e di un padre.
Il pensiero corre ai tanti bei momenti felici passati insieme, cementando in oltre trent’anni una amicizia vera e sincera, difficile da dimenticare. Andrea era una persona amabile, signorile, colta, arguta, legato alla famiglia da un profondo attaccamento. Una persona sulla quale si poteva contare sempre e che, pur svolgendo una professione importante come quella di antiquario, aveva tratti di umanità e semplicità preziosi per chi, come noi, lo frequentava. Amava Firenze, dove ,al Salone dell’Antiquariato, aveva conosciuto la moglie, fiorentina. Amava il Mugello, e soprattutto Palazzuolo sul Senio, paese di origine della famiglia della moglie, e non era infrequente vederlo sudare sui sentieri di montagna sulla sua mountain bike. Ma aveva una passione per la pratica sportiva e per le sue ricadute positive sui giovani, ma quella della vela era la sua passione più grande, che lo portava ogni volta che poteva a solcare il mare con gli amici e con la famiglia. E tutto questo lo aveva fatto diventare un velista espertissimo, profondo conoscitore e rispettoso di tutto quello che regola la navigazione.
Ma vogliamo unire al ricordo dell’amico anche la preoccupazione nel vedere calare l’attenzione sul tragico incidente di cui è stato vittima. Siamo rimasti sorpresi dal fatto che sia stato consentito il ritorno in Danimarca delle persone che erano sul motoscafo entrato in collisione con la barca a vela sulla quale Andrea ha perso la vita. Siamo certi, ovviamente, che il magistrato abbia ottemperato a obblighi di legge nel farlo, ma siamo indignati dal comportamento di questi signori, che hanno sentito l’esigenza di rilasciare pubbliche dichiarazioni sulla propria innocenza, ma non quella di esternare alcun dispiacere per quanto accaduto, non facendo trapelare neppure un briciolo di umana compassione per la perdita di una vita umana.
Il nostro sentimento di indignazione per la freddezza e il distacco dimostrati sono condivisi dalle tante, tantissime persone che in questi giorni hanno contattato noi e la famiglia di Andrea, chiusa in dolore difficilmente immaginabile. Per questo abbiamo deciso di scrivere questa lettera ai quotidiani toscani e nazionali: per ricordare un amico così tragicamente scomparso, ma anche per chiedere giustizia per Andrea e per la sua famiglia. Noi non abbasseremo la guardia e seguiremo l’evolversi delle indagini con attenzione e certi che giustizia sarà fatta in tempi brevi. E speriamo che all’accertamento delle responsabilità faccia seguito una sempre maggiore sicurezza dei mari, affinché incidenti come quello nel quale ha perso la vita Andrea non abbiano a ripetersi mai più. Nel frattempo stringeremo con il nostro abbraccio Nicoletta, Benedetta e Federico cercando di dare loro la forza necessaria per superare questo terribile momento”.
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