Presentato in occasione del convegno “Consorzi fra storia e innovazione: 100 anni di bonifica” alla Fortezza da Basso di Firenze
Un progetto nato con l’obbiettivo di salvaguardare la risorsa idrica in Val di Cornia, che ha permesso di invertire le tendenze relative al depauperamento e al peggioramento qualitativo della risorsa idrica sotterranea. Si tratta di Life Rewat i cui esiti sono stati presentati da Giorgio Vannucci del Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa in occasione del convegno “Consorzi fra storia e innovazione: 100 anni di bonifica” alla Fortezza da Basso di Firenze (Sala Rondino), nell’ambito di Earth Technology Expo. Un incontro promosso da Anbi Toscana, associazione che riunisce i sei Consorzi di bonifica regionali, per parlare di bonifica di ieri e di oggi, con la presentazione di alcuni dei progetti più innovativi realizzati dai Consorzi di Bonifica della Toscana sul suolo regionale.
Il progetto Life Rewat, che nel 2014 ha ottenuto il finanziamento europeo nell’ambito dei progetti Life, è nato con l’obbiettivo di implementare una serie di azioni dimostrative per la gestione sostenibile delle risorse idriche che hanno gettato le basi per la costituzione del Contratto del Fiume Cornia, per la gestione sostenibile delle acque nel sistema idrogeologico interessato. Il progetto ha visto la conclusione lo scorso anno: attraverso il lavoro dei partner (Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa, capofila del progetto, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ASA Spa e Regione Toscana) e con il sostegno e la collaborazione dei Comuni di Campiglia Marittima, Piombino e Suvereto (Livorno), ha ottenuto risultati estremamente incoraggianti.
Si stima che nei tre anni a partire dall’anno idrologico 2018/2019, la ricarica dell’acquifero sia aumentata ad un tasso di circa 2,5 milioni m3/anno e che i livelli di falda siano cresciuti di circa 1.5 m/anno. Nella primavera del 2021 si è inoltre osservata un’iniziale regressione del fenomeno dell’intrusione salina.
Gli interventi a tutela della risorsa idrica realizzati con Life Rewat
Sono cinque gli interventi dimostrativi realizzati con Life Rewat. Uno è l’impianto di ricarica della falda in condizioni controllate in località Forni nel Comune di Suvereto, il primo in piena operatività in Italia, che ha consentito di infiltrare in falda circa 500 mila m3/anno. Poi c’è stata la riqualificazione morfologica di un tratto disperdente del fiume Cornia, realizzato nel Comune di Suvereto che ha incrementato di circa 1,5 milioni m3/anno la ricarica “naturale” della falda. A questi si aggiungono gli interventi nell’acquedotto nella città di Piombino che hanno prodotto la riduzione delle perdite del 5% (dal 62 al 57 %) con una diminuzione di acqua emunta (quindi risparmiata) pari a circa 460 mila m3/anno ed un risparmio economico di 200 mila euro.
E ancora l’impianto di irrigazione di precisione per il risparmio idrico in agricoltura realizzato in località Caldanelle nel Comune di Campiglia Marittima che ha permesso di verificare come questo sistema possa diminuire del 75% la quantità di acqua necessaria rispetto al sistema di irrigazione tradizionale ad aspersione, senza penalizzare le rese produttive. Ma anche l’impianto di riutilizzo delle acque reflue per l’irrigazione del campo sportivo nel Comune di Campiglia Marittima attraverso il quale è stato possibile recuperare circa 4.500 m3/anno di acqua reflua da riutilizzare per l’irrigazione del campo stesso, sperimentando inoltre procedure autorizzative che hanno aperto la strada ad altri progetti di riuso delle acque reflue come quello di Guardamare. Infine, il monitoraggio dei punti di prelievi agricoli testimonia una riduzione dei prelievi irrigui ed una maggiore attenzione del mondo rurale nell’uso dell’acqua.
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