Un’iniziativa che arriva per informare, soprattutto dopo le tante intossicazioni legate al consumo dei funghi registrate in Toscana
Un’iniziativa pensata per informare e sensibilizzare i cittadini, anche alla luce del boom di intossicazioni legate al consumo dei funghi registrate nell’ultimo periodo in Toscana, complice il notevole sviluppo di fruttificazioni fungine che hanno portato a una vera e propria invasione di cercatori nelle aree di crescita. Per questo, da venerdì 4 a domenica 6 novembre all’Orto Botanico di Pisa sarà possibile visitare la Mostra micologica organizzata da Orto e Museo Botanico dell’Università di Pisa, Azienda USL Toscana nord ovest e Associazione Gruppi Micologici Toscani (AGMT).
«Il recente significativo sviluppo di funghi, unito alla scarsa conoscenza e quindi difficoltà a distinguere tra specie commestibili e tossiche da parte di molti raccoglitori, ha portato a un preoccupante incremento di intossicazioni – spiegano gli organizzatori -. Alcuni cittadini hanno dovuto ricorrere alle cure delle strutture di Pronto soccorso aziendali anche per esemplari commestibili ma consumati in cattivo stato di conservazione (quindi aggrediti da muffe e batteri) oppure poco cotti o addirittura crudi».
La definizione delle specie fungine esposte sarà a cura dei micologi dell’Asl con la supervisione del Coordinatore scientifico dell’AGMT Roberto Narducci e con il coordinamento del referente Asl Ispettorato micologico Francesco Verdigi, nell’ambito anche di un evento formativo sui funghi tossici. Oltre alla mostra sarà possibile visitare, all’interno del Museo Botanico, un’esposizione di francobolli europei sul tema dei funghi, con diverse serie associate ai modelli ceroplastici dei macromiceti di Luigi Calamai.
Le precauzioni da prendere quando si ha a che fare con i funghi
«Al di là dell’invito a cuocerli sempre – proseguono – una regola importante è che i funghi devono essere consumati in quantità minime e in pasti distanziati, visto che risultano difficili da digerire. È dunque opportuno moderarne la quantità ingerita ed evitare la somministrazione a bambini, anziani o persone già debilitate. Evitare poi la raccolta in aree coltivate caratterizzate dall’utilizzo di fertilizzanti, diserbanti o disinfestanti, vicino a strade a grande scorrimento, nelle aree urbane, nei giardini pubblici, nei pressi di aeroporti e in generale nei luoghi in cui si ritenga possibile la presenza di sostanze contaminanti. Per prevenire possibili avvelenamenti, è necessario essere certi che siano commestibili, sottoponendoli – se si hanno dei dubbi – al controllo di un micologo dell’Asl ».
Dove recarsi per essere certi della loro commestibili
Su tutto il territorio toscano, appositi sportelli presso i quali i micologi rilasciano la certificazione di commestibilità. La prestazione è del tutto gratuita e per avere tutte le informazione su come, dove e quando accedere è sufficiente visitare le pagine dedicate sul sito dell’Azienda USL di riferimento, dove si trovano sedi e orari degli sportelli più vicini alla propria residenza. Per saperne di più è consigliabile, oltre alla consultazione dei siti della Regione Toscana e delle Asl territoriali, partecipare ai corsi propedeutici alla raccolta e al consumo dei funghi, organizzati della Regione e dall’AGMT. Oppure prendere parte a eventi come quello organizzato all’Orto Botanico di Pisa, a convegni e mostre micologiche in cui, soprattutto nel periodo autunnale, è possibile osservare esemplari di funghi freschi e apprendere alcune fondamentali nozioni di base.
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