I temi forti per l’impegno dei volontari: welfare, assistenza alle fragilità e un’interlocuzione più stretta con le istituzioni
Anpas Toscana, Dimitri Bettini confermato alla presidenza per il prossimo quadriennio. Il consiglio regionale delle Pubbliche assistenze, alla prima seduta dopo il congresso di Montecatini di fine ottobre, ha eletto per acclamazione Dimitri Bettini alla presidenza del movimento. Bettini, 44 anni originario di Empoli, ma residente a Lamporecchio, di professione impiegato del commercio, resterà in carica per i prossimi quattro anni. Anpas Toscana conta 160 associazioni, 400mila soci e 40mila volontari in tutta la Toscana.
«L’impegno è grande – ha detto Bettini – ci aspettano quattro anni di lavoro su temi di grande importanza e grandi aspettative. La sfida per il futuro è tornare alle origini, sviluppando un senso di comunità e una nuova mutualità che dia risposte a pezzi di comunità che sono rimasti sfaldati dopo la pandemia. Per questo diventa fondamentale riprogettare l’attività sociale oltre che quella sanitaria delle Pubbliche Assistenze. Le nostre linee di mandato sono una maggiore presenza sul territorio e un vero e proprio lavoro di inchiesta per comprendere i bisogni delle persone. Si tratta di riorganizzare questi bisogni e scegliere coinvolgendo le istituzioni e le attività private che oggi ci chiedono collaborazione su progettualità importanti anche a livello sociale».
Ma la vera sfida per i volontari che hanno messo in campo sistemi di welfare complesso e gestione delle ultime emergenze sanitarie e sociali a favore dei cittadini, è tutta politica: essere un interlocutore per le istituzioni.
«Le nostre Istituzioni – ha detto Bettini – si articolano su più livelli. Non si risolve tutto a Firenze, a Roma, in Europa. Ogni livello deve avere una giusta interlocuzione con il nostro mondo. Col nuovo governo siamo partiti male. Bzsti vedere cosa è accaduto sui ristori per l’emergenza, cassati in commissione proprio per chi, come il volontariato sanitario, ha sostenuto i costi più alti. Bisogna che l’interlocuzione con il nuovo governo nazionale sia più forte. Non bastano i ringraziamenti formali alle cerimonie. Serve un sostegno concreto alle associazioni e un impegno importante perché legge su terzo settore abbia sostanza».
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