Il punto della presidente di Assipan-Confcommercio Firenze Arianna Piazzetti sull’immissione sul mercato della polvere di Acheta domesticus
I panificatori toscani dicono no alla farina di insetti e in particolare all’utilizzo della polvere di Acheta Domesticus (grillo domestico) nella produzione del pane artigianale e dei prodotti da forno. «Il pane toscano è prodotto con farina di grano, acqua e lievito – afferma la presidente dei panificatori fiorentini di Assipan-Confcommercio Arianna Piazzetti -. È una ricetta messa a punto da secoli e che non intendiamo modificare, tanto meno utilizzando polvere di insetti per allungare le farine».
La Commissione Europea ha autorizzato l’immissione sul mercato della farina di insetti
Ad autorizzare l’immissione sul mercato della polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus quale nuovo alimento è stato il Regolamento di esecuzione 2023/5 della Commissione Europea. «Comprendiamo le difficoltà alimentari di tanti Paesi del mondo, che costringono ad una evoluzione della gastronomia, e siamo ben aperti ai cambiamenti positivi portati dalla globalizzazione – prosegue la presidente dei panificatori fiorentini – ma non siamo disposti a sacrificare la nostra storia e autonomia culturale, né a rinunciare ai sapori della tradizione».
Se qualcuno dovesse utilizzare lo sfarinato di Acheta domesticus dovrà dichiararlo nell’etichetta
Secondo la normativa vigente, il pane deve essere prodotto esclusivamente con sfarinati di grano, acqua e lievito con o senza aggiunta di sale comune. Sebbene, successivamente, il regolamento di abbia consentito l’aggiunta di ulteriori ingredienti nella produzione del pane, la denominazione di vendita deve essere completata dalla menzione dell’ingrediente utilizzato e, nel caso di più ingredienti, di quello o di quelli caratterizzanti. Se, dunque, qualcuno dovesse utilizzare lo sfarinato di Acheta domesticus, dovrà dichiararlo nell’etichetta.
Oltre la normativa, la necessità di tutelare la tradizione
«Al di là degli aspetti normativi, da tempo abbiamo il sospetto di un graduale attacco alle eccellenze gastronomiche italiane messo in atto da potentati economici esteri – aggiunge Piazzetti -. In gioco non c’è solo la tutela del pane italiano, bensì la sopravvivenza delle migliaia d’imprese di tutte filiere alimentari nazionali. Per questo come Assipan Confcommercio siamo in prima fila nella difesa del buon pane fresco e dei prodotti da forno artigianali espressione della millenaria cultura gastronomica del nostro Paese».
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