Promosso da Aisme Firenze, sosterrà il progetto di una rete regionale in collaborazione con la Asl Toscana Centro
Attivare, in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Toscana Centro, una rete regionale per le persone che odono le voci. Con questo scopo si terrà domani (ore 15-18) un incontro alla Casa della Cultura di Firenze (via Forlanini 164). Organizzato da Aisme Firenze in sinergia con le associazioni Incontriamoci sull’Arno, Le Rune Bagno a Ripoli, Filo di Arianna Valle del Serchio, Auto aiuto di Massa e rivolto a cittadini e operatori, l’appuntamento sarà l’occasione per parlare del progetto “Esperienze compartecipate tra associazioni servizi e comunità locali”. In questa cornice sarà lanciato il progetto di costruire una rete regionale per persone che sentono le voci in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Toscana Centro e i servizi di Salute Mentale dell’Azienda Sanitaria Toscana Nord Ovest.
Il programma degli interventi
Coordinato dalla dottoressa Donatella Miccinesi (Associazione Aisme, Mental Health Europe), l’incontro ospiterà Giacomo Bugliani presidente I Commissione “Affari Istituzionali” del Consiglio Regionale della Toscana, Andrea Vannucci vicepresidente segretario III Commissione “Tutela della Salute” del Consiglio Regionale della Toscana, Dr. Francesco Casamassima responsabile Ufsma Firenze Ausl Toscana Centro, Susanna Agostini vicepresidente Aisme, Dr.ssa Arianna Berlingacci psicologa, Maria Grazia Bertelloni presidente associazione Gruppo Auto Aiuto Massa, Luigina Bertoletti dell’associazione Le Rune, Leopoldo Gori presidente dell’associazione Il Seme dell’Ascolto, Massimo Niccolai presidente dell’associazione Incontriamoci sull’Arno, Maria Stella Pieroni dell’associazione Filo di Arianna, Danielle Vangieri dell’associazione italiana per la Salute Mentale.
Il metodo del professor Romme per gli uditori di voci, che non sempre sono pazienti psichiatrici
«Il nostro lavoro si basa su una metodologia olandese il cui maggior esperto è il Professor Romme – spiega Donatella Miccinesi -. Docente di psichiatria e psicoterapeuta, Romme ha constatato che il fenomeno dell’udire le voci non riguardava necessariamente i pazienti psichiatrici ma che era comune a molte persone che conducevano una vita del tutto normale. Decise quindi di organizzare un evento pubblico televisivo in Olanda invitando tutti gli uditori di voci sia che frequentassero che non frequentassero i servizi di salute mentale. A tale evento parteciparono tantissime persone. Lo scambio di esperienze fu importantissimo, le persone si sentirono capite, ascoltate, non giudicate e non associate necessariamente a una diagnosi psichiatrica». Negli anni ha poi preso vita il movimento internazionale Intervoice di cui fa parte anche l’esperienza toscana.
L’approccio prevede un questionario che permette di ricomporre un percorso delle esperienze
«Fondamentale – prosegue Miccinesi – è sia associare l’udire le voci alla storia personale della persona sia scambiare l’esperienza dell’udire le voci in gruppo. Ciò aiuta a vedere in una nuova prospettiva un fenomeno molto noto e diversamente interpretato: secondo Romme è legato a un meccanismo della mente in risposta a situazioni psicologiche traumatiche e non a malattie organiche del cervello biologicamente determinate. In collaborazione con gli stessi uditori è stato messo a punto un questionario che mette in relazione la voce con la storia della vita della persona e permette di ricomporre un percorso delle esperienze di ognuno in relazione alle voci. Questo metodo si è rivelato proficuo».
A Prato, da oltre vent’anni un gruppo che ha coinvolto oltre cento uditori di voci
Da oltre venti anni esiste un gruppo a Prato, portato avanti in collaborazione con il servizio di salute mentale e con il Comune. Sono oltre cento gli uditori di voci coinvolti negli anni, per lo più con una diagnosi psichiatrica e quindi inviati dai servizi, ma anche persone non provenienti dai servizi psichiatrici. «Fra i frequentatori dei servizi – spiega Miccinesi – è stata rilevata una diminuzione significativa del ricorso ai farmaci e di interventi di ospedalizzazione obbligatoria». Adesso l’obbiettivo, grazie anche alla sinergia con altre associazioni toscane, è quello di estendere ulteriormente il lavoro dell’associazione e dare vita a una rete toscana di uditori di voci.
Info: aime.sh@gmail.com oppure 366.9208130.
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