Presentato il protocollo siglato da Fipe Confcommercio e Associazione Nazionale Magistrati
L’abuso di alcol tra i minorenni sta crescendo in maniera drammatica anche a Firenze. E con questo crescono i fenomeni legati alla microcriminalità e alla cosiddetta “malamovida”, che stravolge centri storici e periferie di molte città italiane.
Per questo motivo, Fipe-Confcommercio – l’associazione di categoria dei pubblici esercizi – e l’Associazione Nazionale Magistrati hanno deciso di portare a Firenze il road show di presentazione del progetto “Bevi responsabilmente”, dedicato alla cultura del divertimento sano con il patrocinio della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.
La tappa fiorentina del road show si è svolta venerdì 21 aprile nella sede della Confcommercio in largo Pietro Annigoni alla presenza del questore di Firenze Maurizio Ariemma, dell’assessore al commercio e attività produttive del Comune di Firenze Giovanni Bettarini e della dottoressa Silvia Isidori, giudice presso il Tribunale di Firenze dell’Associazione Nazionale Magistrati ANM. Ad accoglierli il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano e il direttore generale Franco Marinoni insieme al presidente di Silb-Confcommercio Firenze Riccardo Tarantoli. Presenti ancheFrancesco Rebuffat dell’Area Legale, Legislativa e Tributaria FIPE e Fabrizio Matucci, funzionario della Fipe-Confcommercio fiorentina.
Insieme hanno presentato il protocollo siglato a livello nazionale per diffondere legalità e consapevolezza sui rischi per chi beve irresponsabilmente e per chi somministra alcol fuori dalle regole, per esempio ai minorenni. Rischi di natura penale, amministrativa e sanitaria, che corrono da un lato i consumatori, anche minorenni, troppo spesso protagonisti di notti alcoliche sregolate che mettono a repentaglio la loro stessa salute, dall’altro i gestori dei locali, non sempre consci delle conseguenze legali di alcune loro scelte.
L’incontro, che ha visto in platea molti imprenditori dei più noti locali fiorentini, ha offerto quindi l’occasione per rifare il punto sulla normativa vigente a livello nazionale e locale, oltre che per gettare le basi di una nuova collaborazione con le associazioni dei consumatori e gli istituti scolastici.
Tra le azioni in programma, interventi formativi per il personale dei pubblici esercizi e la diffusione di materiale informativo destinato ai consumatori sui corretti comportamenti da adottare, tra cui la ‘Guida al servizio per un consumo consapevole’ predisposta da Fipe-Confcommercio in collaborazione con Federvini. Un pamphlet che analizza il fenomeno del consumo di alcol sia dal punto di vista del gestore del locale che da quello dei consumatori, e punta a diffondere una serie di buone pratiche da adottare. Ci sono anche alcuni consigli di buon senso, come quello di mangiare quando si beve, per metabolizzare meglio l’alcol, oppure quello di “bere meno e bere meglio” puntando a prodotti di qualità evitando circuiti abusivi.
“I pubblici esercizi sono “la casa fuori casa” degli italiani, sono i luoghi della socialità, non del vizio e degli eccessi. Con Bevi Responsabilmente vogliamo ribadirlo e proporli come presidi di legalità e divertimento sicuro contro la malamovida”, ha dichiarato il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano, che è anche vicepresidente vicario di Fipe nazionale, “sarà importante ora ottenere in ciascuna città italiana regolamentazioni ad hoc per contrastare l’abusivismo commerciale, la diffusione di alcol a basso costo, il dilagare del degrado urbano.
Ma anche, e soprattutto, per tutelare la salute dei nostri ragazzi e garantire la sicurezza delle nostre città. Un obiettivo comune – ha spiegato Cursano – che possiamo raggiungere privilegiando politiche volte a ribadire che il consumo delle bevande alcoliche deve avvenire dentro i pubblici esercizi, che sono luoghi sicuri, controllati e controllabili”.
Fondamentale, quindi, il sostegno dell’Amministrazione Comunale di Firenze.
“Noi siamo in prima linea contro l’abuso di alcol e la malamovida”, ha detto l’assessore al commercio e attività produttive Giovanni Bettarini. “Mi preme ricordare le limitazioni alla vendita di alcol nel centro storico contenute nel nuovo regolamento Unesco adesso in fase di approvazione con sanzioni più severe per le attività che sgarrano, e l’impegno dell’amministrazione sul fronte della promozione della cultura della legalità. Iniziative come questa portano un grande valore alla battaglia per salute dei ragazzi e per la vivibilità delle nostre strade”.
“La collaborazione tra forze dell’ordine e pubblici esercizi è importante: chi esercita un’attività al pubblico per noi è la prima sentinella per cogliere segnali che altrimenti non riusciremmo ad intercettare o che difficilmente qualcuno ci racconterebbe”, ha sottolineato il questore di Firenze Maurizio Auriemma
“Il ruolo dei pubblici esercizi è fondamentale nella prevenzione e lotta dell’abuso di alcol e, più in generale, nella diffusione di una cultura sana del divertimento – ha detto il direttore generale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni – per questo Confcommercio e Fipe sono impegnate in una costante attività di formazione e sensibilizzazione degli operatori. E ci onora la collaborazione dell’Associazione Nazionale Magistrati, che va nell’ordine di favorire una socialità mai disgiunta dall’etica e dal benessere delle persone, contro quegli eccessi e quelle devianze che alimentano poi disagio sociale e malattie correlate all’alcol”.
“Il mondo del divertimento notturno è da sempre particolarmente attento ai problemi legati all’abuso di alcol e all’uso di sostanze stupefacenti – ha ricordato il presidente di Silb-Confcommercio Firenze Riccardo Tarantoli – puntiamo sulla professionalità dei nostri addetti, sul rispetto delle regole, sulla qualità dell’offerta e sui consigli che diamo ai nostri clienti, soprattutto a quelli più giovani che cerchiamo di educare. Purtroppo, il nostro impegno non basta perché tanti eccessi sono alimentati quotidianamente da chi vende e somministra alcol a basso costo abusivamente o infrangendo leggi e regole. Per questo serve l’assist delle istituzioni, che devono forse intensificare i controlli fuori dai locali autorizzati”.
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