L’obiettivo è perseguire politiche adatte a favorire le competenze per gli infermieri generalisti operanti nelle aree pediatriche
Si sono tenute nelle scorse settimane le elezioni per la Caip (Commissione albo degli Infermieri pediatrici) di Opi Firenze-Pistoia. A ricoprire il ruolo di presidente è Simona Vergna, mentre Federica Catarzi è la vicepresidente della squadra composta anche da Leandra Iannarelli, Genoveva Alexa e Nadia Ordano.
Tutte infermiere pediatriche che lavorano all’interno dell’ospedale Meyer e che hanno come obiettivo quello di lavorare per facilitare le strategie territoriali, con l’integrazione di professionalità non pediatriche.
Insomma, anche se il 2022 ha segnato l’anno record in negativo riguardo le nascite – in Toscana sono nati 21.600 bambini, il 4,5% in meno rispetto al 2021 – la formazione e la figura dell’infermiere pediatrico restano fondamentali. Per dirla con le parole della vicepresidente dell’Ordine degli infermieri Firenze Pistoia, Barbara Caposciutti, lei stessa infermiera pediatrica al Meyer: «il bambino non è un piccolo adulto.
I bambini hanno delle esigenze completamente diverse – ha spiegato Caposciutti – e la cura e l’accoglienza al paziente non deve essere rivolta solo al paziente bambino, ma anche alle famiglie. E questo non lo si può imparare in 30 o 40 ore di corso di infermiere generalista».
La nuova Caip perseguirà politiche adatte a favorire l’implementazione delle competenze per gli infermieri generalisti operanti nelle aree pediatriche della rete.
«Perché la cultura formativa durante il percorso di laurea dell’infermiere generalista è molto limitata – ha aggiunto Caposciutti -. Se da una parte è vero che la popolazione pediatrica è nettamente diminuita rispetto agli anni passati, questo non significa che non ci debba essere una formazione adeguata in materia. Per questo vorremmo trasmettere la volontà di integrare l’assistenza infermieristica, in ambito pediatrico».
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