«Un vero e proprio “padre fondatore” della cultura della difesa del suolo in Italia»
E’ morto all’età di 86 anni il professor Raffaello Nardi, primo Segretario dell’Autorità di bacino dell’Arno e a lungo Segretario dell’Autorità di bacino del Serchio.
“La sua scomparsa ci colpisce e ci rattrista – ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, appena appresa la notizia – Nardi è stato un insigne professore di geologia all’Università di Pisa, successivamente, Segretario delle Autorità di bacino prima dell’Arno e poi del Serchio, in 25 anni di attività ha contribuito molto allo sviluppo delle politiche per la tutela del territorio e del reticolo idrografico della Toscana e non solo. Ci mancherà”.
Anche l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale si unisce al cordoglio.
«Le attuali Autorità di bacino italiane sono il risultato della sua attività e del suo impegno, profuso generosamente fin dalla loro costituzione nel 1990, per il quale si può solo essere grati – commentano dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale – oggi, seppur con ruoli e competenze anche diverse, l’Autorità di bacino conserva la sua impronta fondamentale. I dipendenti e collaboratori lo ricordano con affetto, oltre che per la sua professionalità e competenza, per l’umanità, la gentilezza, la disponibilità e il grandissimo senso dell’ironia che caratterizzavano la sua persona».
Già professore ordinario di Geologia Applicata presso l’Università degli Studi di Pisa è stato autore di numerose pubblicazioni scientifiche.
«Ha contributo in maniera determinante alla nascita e allo sviluppo della cultura della difesa del suolo in Italia – proseguono dall’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale –. Una vera e propria rivoluzione iniziata con la Legge 183/1989, istitutiva delle Autorità di Bacino, di cui è stato consulente, portando su questo tema l’Italia all’avanguardia in Europa. Un vero e proprio “padre fondatore” della materia.
Ha dato tanto alla scienza, si è speso con professionalità e competenza in un lavoro enorme e continuo in cui ha sempre creduto fermamente, con un approccio e un’impostazione metodologica che sono state determinanti per la sensibilizzazione sui temi della difesa del suolo e per l’individuazione di azioni concrete a tutela dell’ambiente, anche attraverso attività di carattere sperimentale e innovativo.
È stato uno dei primi Segretari Generali delle “neonate” Autorità di bacino. Con il suo lavoro appassionato e costante ha dato forma e sostanza ai nuovi enti, in stretta collaborazione con i Ministri di riferimento (prima dei Lavori Pubblici e adesso dell’Ambiente), ai quali non ha mai mancato di dare concreti riscontri dei risultati conseguiti. Continua è stata anche la sua collaborazione con le regioni presenti nei bacini idrografici di cui era Segretario».
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