Il contributo degli infermieri volontari e il racconto di come si è svolto il servizio operativo nei primi giorni di emergenza
Nei primi giorni di emergenza per l’alluvione di Campi Bisenzio Cives (associazione composta da infermieri volontari) ha costituito un Punto Territoriale di Soccorso nel cuore della città, davanti al Comune. Il servizio, creato martedì 7 novembre, dopo l’autorizzazione della Protezione Civile, è rimasto operativo fino al 12 novembre, dalle 8 alle 20.
«La Misericordia ci ha messo a disposizione un ambulatorio mobile, dove ci siamo alternati in 18 infermieri (tredici provenienti da Firenze, uno da Livorno e quattro da Arezzo) – spiega Francesco Ciani, responsabile del servizio di emergenza di Campi per Cives -. La maggior parte delle persone soccorse si infortunava aiutando, quindi erano principalmente angeli del fango.
Abbiamo lavorato molto su medicazioni per traumi minori, oltre che sulle coperture di anti tetanica e, in qualche caso, abbiamo anche attivato il supporto degli psicologi. Nel dettaglio, in trenta ci hanno chiesto aiuto perché presentavano dita schiacciate e tagli sulle mani, venti avevano ferite agli arti inferiori causate da vetri calpestati accidentalmente. In due casi abbiamo attivato il percorso per procedere al ricovero. A questi interventi si sommano cinque coperture antitetaniche, quattro traumi cranici e tre contusioni. Siamo anche intervenuti in tre casi direttamente nelle abitazioni».
«Ringraziamo Cives per il contributo prestato a nome di tutta la categoria – dichiara David Nucci, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche Firenze-Pistoia -. L’attività emergenziale che hanno svolto a Campi dimostra quanto sia importante creare una postazione di primo soccorso, non solo per la popolazione ma anche per soccorritori».
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