Il commento del presidente di Opi Firenze – Pistoia sul Sistema Rec Visio 118
«Si tratta sicuramente di un’innovazione importante che sono sicuro sarà di grande supporto nei casi più complessi da gestire da parte dei soccorritori delle associazioni di volontariato che, voglio ricordarlo, sono comunque in grado di assicurare manovre rianimatorie di base. Ma non dimentichiamo che gli infermieri che lavorano in emergenza sono in grado di gestire il soccorso in autonomia».
Commenta così David Nucci, presidente di Opi Firenze-Pistoia, quanto uscito su alcuni organi di stampa in merito all’introduzione del Rec Visio 118, un sistema di teleassistenza delle Centrali Operative del 118 agli operatori delle ambulanze, ideato dalla Scuola Sant’Anna di Pisa.
Sperimentato per la prima volta in Italia dalla Centrale Operativa di Pistoia-Empoli per sei mesi e da metà febbraio scorso operativo in 23 Comuni della Valle del Serchio, si basa su un caschetto con telecamera, microfono e auricolare attraverso il quale i medici possono ‘guidare’ i soccorritori su manovre da svolgere, accertamenti da impostare e altro ancora.
«Sulla stampa leggo che, ‘dato che molto spesso a bordo delle ambulanze ci sono solo volontari o infermieri, in alcuni casi avere il punto di vista di un medico è invece fondamentale’ – prosegue Nucci -. Vorrei sottolineare che la presenza di infermieri a bordo delle ambulanze è già in grado di garantire risposte appropriate: una realtà supportata dalle evidenze scientifiche.
Quello dell’emergenza urgenza è un sistema complesso, in cui la componente multiprofessionale è fondamentale e in cui ogni strumento utile a offrire un supporto migliore ai cittadini è più che benvenuto: leggo che Rec Visio 118 è pensato per zone interne e montuose (e se è pensato per queste aree siamo certi che il necessario segnale internet sia garantito), in cui poter attivare determinate procedure durante la durata del tragitto può fare la differenza.
È bene che si faccia, che si sappia e se ne parli, ma con i doverosi distinguo per quei professionisti il cui lavoro e le cui competenze tante volte hanno permesso di salvare vite: è importante non dimenticare che gli infermieri sono figure autonome e nel loro ruolo non rappresentano sostituti di nessun’altra figura».
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