I lavori sono stati illustrati in occasione degli Ecodays promossi da Ecofor Service a Pontedera
Sono diversi i progetti messi in campo dai Consorzi di Bonifica della Toscana per combattere l’abbandono dei rifiuti nei fiumi e per promuoverne la raccolta. Se ne è parlato a Pontedera, in occasione di Ecodays, iniziativa promossa da Ecofor Service.
In particolare, durante l’incontro dal titolo “I Consorzi di Bonifica per l’ambiente: buone pratiche per liberare i fiumi dai rifiuti”, promosso da Anbi Toscana. A intervenire, moderati dalla giornalista Lisa Ciardi, sono stati Nicola Conti del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, Martina Bencistà del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud e Ilaria Nieri per il Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno.
«Cerchiamo di intercettare, dove possibile, i rifiuti abbandonati – ha spiegato Nicola Conti del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord -. Tale attività va svolta prima della manutenzione sui corsi d’acqua, che richiede il passaggio con tagliaerba o trinciastocchi. Questo perché le plastiche o i rifiuti presenti rischierebbero di essere triturati, generando microplastiche che, a quel punto, sarebbero di difficile intercettazione. A tal fine, in corrispondenza degli impianti idrovori, abbiamo posizionato anche alcune griglie utili per trattenere i rifiuti che arrivano agli impianti. I materiali vengono intercettati, inoltre, attraverso la raccolta manuale che coinvolge operai, ditte in appalto, ma anche una grande rete di volontari con oltre 100 associazioni che, periodicamente operano sui corsi d’acqua prima del passaggio dei mezzi».
«Il nostro Consorzio, in collaborazione con quello dell’Emilia-Romagna, metterà in campo a partire da ora lo studio di una nuova tecnologia per realizzare delle ali gocciolanti in bioplastica – ha detto Martina Bencistà del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud -. La nostra nuova missione sarà quella di sensibilizzare sul tema dell’utilizzo della plastica in agricoltura e arrivare a consorziati, cooperative o associazioni di categoria. L’obbiettivo è portare chi usa i sistemi di irrigazione stagionale a un utilizzo più consapevole, soprattutto sfruttando le bioplastiche. Inoltre, promuoviamo durante tutto l’anno degli studi in collaborazione con l’Università su sensibilizzazione, salvaguardia e tutela della biodiversità. Riteniamo che il problema dell’inquinamento da plastiche sia una priorità non rinviabile, visto che il delicato ecosistema marino viene danneggiato principalmente dal materiale flottante trasportato dai corsi d’acqua».
«Ci sono già i primi risultati di due progetti sul fiume Morto e il fosso del Mulino, fatti in collaborazione tra il Consorzio e l’Università di Pisa – ha commentato Ilaria Nieri del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno -. Il materiale flottante inquinante raccolto in un anno in un solo punto in cui è stata installata la barriera è circa 120 chili (esclusa la vegetazione). Abbiamo in essere anche un progetto sul Padule di Fucecchio, un accordo a tre tra Consorzio, Università di Pisa e Regione Toscana, con l’obbiettivo di ridurre anche qui la presenza di rifiuti con l’obiettivo di intercettare i rifiuti sempre più a monte. Nel frattempo, va avanti la ricerca: ci sono in campo nuove opportunità dal punto di vista tecnologico per migliorare e raccogliere la macro plastica dalle acque».
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