Un evento sulle nuove sfide della professione con il giuramento dei neolaureati
Si è celebrata, a Firenze, la Giornata internazionale dell’infermiere. Dopo l’evento ospitato sabato scorso a Pistoia, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche Interprovinciale Firenze-Pistoia ha riunito oggi nel capoluogo toscano infermieri, istituzioni e rappresentanti del mondo sanitario per una giornata dedicata alla professione infermieristica dal titolo “Essere infermieri oggi: innovazioni nell’infermieristica”.
Tra attualità e sfide future, spazio anche ai nuovi professionisti con il giuramento dei neolaureati e a un momento speciale, con la presentazione di un nuovo ibrido di rosa dedicato da “Rose Barni” agli infermieri che verrà piantato nel giardino di un ospedale fiorentino.
“Una sinergia tra professionisti”
«Il faro che deve guidare il prossimo futuro è quello della sinergia tra professionisti, soprattutto in un panorama non semplice come quello che riguarda Firenze e Pistoia dove la curva di pensionamento porterà nel corso dei prossimi 5 anni alla perdita del 25-30% degli iscritti – ha detto in apertura David Nucci, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche Interprovinciale Firenze-Pistoia –. Se a questo si aggiunge la perdita di appetibilità della professione, si rischia di non riuscire più a garantire la copertura sia del Sistema sanitario nazionale che di quello privato. Per questo servono percorsi per la valorizzazione delle competenze degli infermieri e in questo speriamo che la politica faccia un passo avanti. Dal ‘94 si parla di autonomia professionale ma in alcuni setting si stenta ancora a vederla applicata: i tempi sono maturi per questo importante passaggio nella professione infermieristica».
Bezzini: “Bisogna rinnovare”
«È un momento estremamente complesso per i sistemi sanitari – ha detto l’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini -. Da una parte aumenta la domanda di prestazioni indotta dal cambiamento dei bisogni di salute della popolazione, dall’altra le risorse che i sistemi sanitari pubblici hanno a disposizione sono scarse; l’Italia si colloca addirittura al di sotto della media europea per finanziamento alla spesa sanitaria nazionale.
Dobbiamo quindi fare una grande battaglia per fare in modo che il nostro Paese torni in linea con il dato europeo, ma agire in difesa non basta: bisogna innovare. In Toscana abbiamo spesso fatto da apripista: la nostra storia anticipa i contenuti del DM 77; pensiamo solo all’esperienza dell’infermiere di comunità e di famiglia. Nell’ambito di questa innovazione, che deve riguardare soprattutto i percorsi di presa in cura sul territorio, la funzione dell’infermiere è decisiva».
«Abbiamo un mondo che cambia alla velocità della luce; cambia il dato demografico e c’è il tema della transizione digitale che sovvertirà tutte le nostre certezze, anche nel settore dell’organizzazione sanitaria – ha detto Enrico Sostegni, presidente terza commissione sanità del Consiglio Regionale della Toscana –. Il modo in cui i sistemi sanitari sapranno cogliere e implementare queste innovazioni determinerà la misura in cui saremo capaci di dare risposte. In questo quadro di cambiamento, resta il tema della riorganizzazione del territorio. Per ora stiamo facendo molto sulla parte strutturale ma quello che serve è ripensare l’organizzazione; realizzare modelli di relazioni professionali che garantiscano la presa in carico. Conosciamo bene i problemi e i modi per dare risposte: ora dobbiamo misurarci con le implementazioni, e in questo gli infermieri hanno ruolo determinante».
Non potendo essere presente fisicamente, il sindaco di Firenze Dario Nardella ha inviato un videomessaggio: «Il lavoro di infermiere è molto complesso – ha detto – richiede professionalità, sensibilità, capacità di un approccio umano nelle relazioni con i pazienti, in condizioni molto critiche come quelle che stiamo vivendo per il Sistema Sanitario Nazionale: siamo appena al 6% del rapporto tra spesa sanitaria e Pil. È un dato troppo basso che dobbiamo alzare per consentire anche le assunzioni di molti infermieri e infermiere. Intanto voglio fare un grande in bocca al lupo ai neolaureati: voi non siete il futuro, siete il presente. Nelle vostre mani c’è la responsabilità di un pezzo fondamentale della struttura sanitaria del nostro paese. Negli ospedali, nei poliambulatori, nei pronto soccorso, in tutti i luoghi dove c’è sofferenza e dolore, un sorriso, un’attenzione, un po’ di tempo dedicato da un infermiere è qualcosa di straordinario e di insostituibile».
Focus poi su “Infermieri e cittadini oggi” con i contributi di Franco Alajmo coordinatore regionale rete tribunale per i diritti del malato (Cittadinanza attiva Toscana Aps) e Letizia Bocciardi di Ats Osservatorio Oloshealth Cittadinanza attiva Toscana. Ha portato i suoi saluti anche Mirco Gregorini, direttore del dipartimento delle professioni sanitarie dell’Aou Meyer. Con Angelo Mastrillo, consulente Fnopi, si è discusso di “Posizionamento della professione infermieristica alla luce dei dati degli ultimi 10 anni”, mentre Pietro Giurdanella, componente del comitato centrale Fnopi, si è concentrato su “Le sfide del 2024 per Fnopi”. Poi Mara Mattioli, direttrice del corso di laurea magistrale dell’Università degli Studi di Bologna, con “Il cambiamento inizia da qui: la laurea magistrale a indirizzo clinico” e Paolo Zoppi direttore del Dipartimento assistenza infermieristica e ostetrica dell’Azienda USL Toscana Centro. Infine l’intervento di Luca Fialdini segretario di Opi Toscana e presidente di Opi Massa Carrara su “Il cambiamento inizia da qui: la prescrizione infermieristica” e i saluti di Simona Dei direttrice sanitaria della Asl Toscana centro.
A seguire il giuramento dei neolaureati, letto dagli infermieri Andrea Bianchi e Alessandro Pini, alla presenza di David Nucci, Barbara Caposciutti e Maddalena Troja, rispettivamente presidente vicepresidente e segretaria di Opi Firenze-Pistoia. L’evento si è concluso con un dono speciale alla professione infermieristica: alla presenza di Beatrice Barni, l’infermiera Sandra Pisaneschi ha presentato la rosa “La Cura®” di “Rose Barni”, nata da una specifica selezione di varietà. Un nuovo ibrido ideato durante il periodo della pandemia per rendere omaggio all’impegno degli infermieri, in particolre durante la pandemia. Per Firenze, la rosa è stata consegnata a Margherita Ferretti, che l’ha data ai direttori Zoppi e Dei perché sia collocata in una struttura sanitaria di Firenze. Nella loro sede finale, le rose saranno accompagnate da una targa che ne ricorderà il significato, offerta dall’azienda Più Carattere Diani Ubaldo di Diani Daniele, con sede a Casalguidi (Pistoia).
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