Avvio del nuovo progetto-pilota – targato Acqua Campus CER-ANBI in collaborazione con ANBI Toscana e Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud – che punta all’adozione su scala nazionale
Sviluppare e implementare soluzioni innovative (quali ali gocciolanti e teli pacciamanti biodegradabili a protezione dei terreni) per il riciclo e il recupero della plastica agricola che ne riducano sensibilmente l’impatto ambientale promuovendo nuovi approcci di economia circolare grazie a programmi di sperimentazione per le tecnologie di riciclo, iniziative di formazione e sensibilizzazione per gli agricoltori, studi per il monitoraggio costante dei risultati delle azioni intraprese e una robusta sinergia tra gli enti consortili che consenta l’adozione di questa progettualità su scala nazionale.
Sono gli ambiziosi obiettivi di Water Way Plastic Free, accordo tra ANBI Toscana, ANBI Emilia-Romagna, Canale Emiliano Romagnolo e Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sudbasato su un progetto di Acqua Campus (laboratorio tecnico-scientifico del CER targato ANBI) che mira a promuovere il riciclo e il recupero della plastica utilizzata in agricoltura attraverso una serie di attività di collaborazione tecnico-scientifica, sperimentazione e divulgazione nel settore dell’irrigazione e dell’ambiente.
L’intesa tra i quattro enti coinvolti è stata siglata nell’ambito della Fiera Internazionale di Ortofrutticoltura “Macfrut”, con la firma della Convenzione Interregionale di Sensibilizzazione contro l’Abbandono della Plastica nell’Ambiente. Ad apporre le sigle: Raffaella Zucaro, coordinatrice di ANBI Emilia-Romagna; Nicola Dalmonte, presidente del Consorzio CER; Marco Bottino, presidente di ANBI Toscana; e Fabio Bellacchi, presidente del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud. Oggi, presso il Polo universitario grossetano, i quattro enti si sono nuovamente riuniti nell’ambito delle iniziative legate alla Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione per formalizzare l’accordo in terra toscana, in occasione di un nuovo importante momento convegnistico sul tema atto a mantenere viva e quanto più elevata l’attenzione sul tema, ribadendo la necessità di sensibilizzare gli addetti ai lavori a promuovere l’adozione di materiali, strategie e buone pratiche agronomiche per aumentare la consapevolezza dell’uso della plastica in agricoltura e per incentivare ove possibile l’impiego di prodotti innovativi come le bioplastiche: prodotti con proprietà simili alle plastiche “tradizionali”, ma derivati da materie prime rinnovabili, biodegradabili e compostabili.
All’iniziativa, moderata da Martina Bencistà, ingegnere progettista del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud, hanno preso parte i vertici di ANBI Emilia Romagna e ANBI Toscana, ai cui saluti hanno fatto seguito gli interventi tecnico-scientifici di Domenico Solimando, capo settore Studi e ricerche agronomiche, responsabile Polo ricerche irrigue e Polo natura “Acqua Campus”; e Marco Nicosia, ingegnere progettista coordinatore del tavolo tecnico sull’irrigazione del CB6 Toscana Sud. A seguire, il dibattito aperto con i rappresentanti delle Associazioni di Categoria presenti: Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Consorzi Agrari d’Italia, Ente Terre Regionali Toscane, Cooperativa Vallebruna, Cooperativa Raspollino, Cooperativa Terre dell’Etruria, Cooperativa Pomonte. Infine, dopo la sottoscrizione della convenzione, le conclusioni affidate a Fabio Bellacchi, presidente del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud.
“I Consorzi di Bonifica ed Irrigazione si confermano presidi di innovative esperienze a tutela dell’ambiente. Il progetto Water Way Plastic Free propone un diverso approccio culturale, incentivando l’uso di nuove pratiche agronomiche, favorendo il riciclo della plastica e l’utilizzo di quella bio. Si rivolge agli agricoltori come primi custodi dell’ecosistema; ciascuno deve fare la propria parte: gli enti consorziali lo stanno facendo, ad esempio, adottando i criteri della manutenzione gentile dei corsi d’acqua e rendendo così compatibili i tempi dell’intervento umano con i ritmi della natura”, hacommentato Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).
“La sinergia con il mondo dell’agricoltura è sempre stata centrale per i Consorzi di Bonifica della Toscana – ha dichiarato Marco Bottino, presidente di ANBI Toscana – sia da parte dei Consorzi, nell’ambito irriguo, con progetti a supporto dell’agricoltura toscana che negli ultimi anni sta soffrendo particolarmente per il tema della siccità, sia attraverso le ormai consolidate collaborazioni con le imprese agricole per le attività di manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua. Con questa convenzione si apre un ulteriore fronte, quello della tutela dell’ambienta attraverso la lotta all’uso e all’abuso della plastica che sono sicuro vedrà bonifica e agricoltura lavorare ancora una volta fianco a fianco”.
“Da oggi, il mondo consortile dell’Emilia-Romagna e della Toscana affronteranno insieme efficacemente la battaglia ambientale della lotta alla plastica – ha sottolineato Nicola Dalmonte, presidente del Canale Emiliano Romagnolo – grazie all’adozione di approcci innovativi e performanti basati su bioeconomia ed economia circolare nel settore agricolo. Siamo determinati a vincere questa sfida e certi che, uniti e insieme, i benefici che scaturiranno saranno molteplici non solo per gli agricoltori, ma per l’intera comunità”.
“Eliminare l’uso della plastica in agricoltura è una sfida nella quale da tempo il nostro Consorzio è impegnato cercando di ridurne l’utilizzo e prevenirne l’abbandono – ha concluso Fabio Bellacchi, presidente del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud –. Non solo, ci siamo impegnati anche in progetti innovativi come l’impianto nel canale San Rocco che raccoglie la plastica e ne impedisce l’arrivo al mare. Con questa convenzione, poi andiamo a impegnarci per sensibilizzare verso un uso consapevole della bioplastica, materiale che potrebbe permetterci di ottenere risultati importanti nel rispetto dell’ambiente, che deve rappresentare una priorità. Quella firmata con Anbi e Cer è un’intesa che può aiutarci a creare un nuovo modello e auspichiamo che anche le aziende del territorio ne capiscano l’importanza”.
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