Appello ai parlamentari toscani: “Date il vostro contributo per fermare l’orrore nel carcere fiorentino”
“C’è un angolo di Toscana dimenticata. Dove i diritti e la dignità delle persone sembrano essere un qualcosa di remoto o irraggiungibile. Sono le carceri della nostra regione, segnatamente quello di Sollicciano, dove si vive in condizioni disumane, in mezzo alla sporcizia, ai parassiti, ai ratti”. Così Dimitri Bettini, presidente delle Pubbliche Assistenze, dopo i fatti che hanno riguardato Sollicciano, con il suicidio di un ragazzo di appena vent’anni.
“I governi e i parlamenti di ogni colore, sono gli unici responsabili delle condizioni medievali nelle quali vivono i detenuti – ha detto – Tradiscono lo spirito dell’articolo 27 della Costituzione; evitano la questione. Il risultato sono i suicidi tra detenuti e agenti della penitenziaria, gli atti di autolesionismo, la violenza come unica regola per chi è recluso”.
E poi ancora: “mi pare assurdo nella nostra regione, a Firenze, dove si cerca un approccio anche con il più solitario dei senza fissa dimora per dargli assistenza. Non possiamo accettare questo scempio dei diritti umani.
Servono percorsi di assistenza e recupero per riavvicinare queste persone alla società civile. Dar loro fiducia, e spingere verso il reinserimento. Come Pubbliche Assistenze, se chiamati, siamo disponibili. Come sempre, nello spirito di sussidiarietà che contraddistingue il nostro movimento, quando c’è da spingere sull’acceleratore della civiltà e della solidarietà tra cittadini.
Ma il volontariato senza uno scatto deciso delle istituzioni non basta. Per questo rivolgo un appello ai nostri parlamentari di ogni schieramento: date il vostro contributo su questo tema, non è accettabile vedere gente, che pure ha commesso i suoi errori nella vita, finire i suoi giorni senza un’opportunità di riscatto e senza condizioni di vita dignitose”.
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