Legambiente: “Bene il progetto di reindustrializzazione con tecnologie ecosostenibili; da monitorare l’impatto ambientale, il flusso dei materiali da riciclare”
Firmato l’accordo che disciplina la partnership delle due realtà siderurgiche in Metinvest Adria Spa, cui sarà affidata la costruzione e gestione della nuova acciaieria di Piombino, che si propone come assai innovativa. Il progetto prevede infatti di creare un’acciaieria con una capacità produttiva annuale di 2,7 milioni di tonnellate e di operare con metodologie di produzione ecosostenibili.
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L’accordo tra i due soggetti privati è stato firmato alla presenza del Ministro Adolfo Urso, che formalizza la gestione congiunta del nuovo impianto siderurgico a Piombino.
“Una firma importante – dichiarano il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari e Sabrina Nigro, assessore a Lavoro e Attività produttive – a garanzia della serietà di questi due soggetti imprenditoriali e dell’attenzione che il Ministero e il Ministro Urso in prima persona stanno rivolgendo alla nostra città.
La presenza di una delle aziende italiane leader del settore dà ancora più forza a questa partnership che oggi è stata formalizzata tra Metinvest e Danieli per la realizzazione di un impianto strategico per la nostra città e non solo: un passo ulteriore verso una nuova acciaieria tecnologicamente all’avanguardia e a basso impatto ambientale realizzata grazie a un investimento significativo basato su accordi chiari e trasparenti. Il prossimo essenziale passo è la firma degli accordi di programma ai quali stiamo lavorando”.
Un accordo che desta qualche preoccupazione
Nel marzo 2024, Legambiente e altre associazioni ecologiste avevano già delineato 8 condizioni irrinunciabili per “definire” la nuova acciaieria davvero sostenibile. Devono essere adottate le migliori tecnologie disponibili per la decarbonizzazione del settore siderurgico; non deve essere consentito alcun consumo di suolo vergine o di suolo non compreso nelle aree industriali esistenti; si deve assicurare una corretta trasparenza ambientale e sostenibilità dell’impianto sul materiale in entrata e in uscita dal sito; occorre completare la bonifica del SIN di Piombino; privilegiare le energie rinnovabili per i processi produttivi; stimare le emissioni climalteranti e inquinanti e gestire in modo sostenibile le risorse idriche. A oggi né le imprese né le istituzioni coinvolte dal progetto hanno però espresso posizioni sul merito di queste nostre proposte.
“Per quanto riguarda l’annunciato progetto di nuova acciaieria a Piombino, come associazione accogliamo con favore la notizia, in quanto lo scenario di reindustrializzazione ecosostenibile è l’unico possibile” – dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – “uno scenario che può infatti coniugare mirabilmente la tutela ambientale con la salvaguardia dei posti di lavoro.
Allo stesso tempo, è necessario conoscere le tecnologie che verranno effettivamente utilizzate e tenere nel giusto conto la gestione degli impatti delle nuove produzioni, in termini energetici, idrici e di uso del suolo, studiando il flusso dei materiali da riciclare, il riutilizzo degli inerti e le quote di smaltimento finale dei rifiuti connessi. Ricordiamo infine che occorrerà anche pianificare un reticolo viario e ferroviario più efficiente e interconnesso tra aree industriali e zona portuale e, in questo senso, ci pare ineludibile e non più rimandabile il completamento della SS 398 fino al porto”.
“Speriamo che questa sia l’occasione per rilanciare anche la bonifica ambientale del sito (ad oggi conclusa al 49% sui terreni e ferma al 4% per la falda), una bonifica attesa da troppi decenni ormai,” dichiara Andrea Minutolo, responsabile scientifico Legambiente.
“Oltre a restituire alla cittadinanza porzioni di territorio abbandonate ormai da troppo tempo, cosa che riteniamo sia fondamentale, ricordiamoci anche di tutelare contestualmente la salute intervenendo sulla situazione di inquinamento e degrado ambientale estremamente preoccupante dell’area. Le bonifiche devono diventare, sia a livello nazionale che regionale, un volano per il rilancio economico e la transizione ecologica dei territori”.
In conclusione, Legambiente Toscana auspica la presenza di una governance territoriale chiara e determinata, che con il coinvolgimento della società civile, sappia rendere Piombino e la sua area industriale un modello di innovazione e sostenibilità, un polo quindi attrattivo per altre imprese e per altri possibili investimenti.
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