“Resurrezione” è il titolo del lavoro del regista Marco Cervelli con le musiche di Pino Donaggio e la voce di Sebastiano Somma
La luce illumina strade vuote, le finestre di Ponte Vecchio sono sbarrate e gli Uffizi deserti. Il fiume Arno fa il suo corso, nonostante tutto, e lambisce le sponde di lungarni desolati. Scorrono le immagini di una Firenze deserta. E’ la Firenze ai tempi del Coronavirus. A raccontarla è il documentario “Resurrezione” realizzato dal regista Marco Cervelli, con la casa di produzione Fair Play.
Realizzato in collaborazione con l’Istituto Lorenzo de’ Medici, il documentario scorre sulle note delle composizioni inedite di Pino Donaggio. Ed è accompagnato dalla voce profonda di Sebastiano Somma che propone un sonetto di Shakspeare sulla bellezza che resta viva e forte nei luoghi e nella gente. Il video “Resurrezione” è visibile sul canale Vimeo di FairPlay.
«Nessuno fino a poche settimane fa avrebbe potuto prevedere gli effetti della pandemia sulla nostra vita sociale, culturale, politica ed economica – racconta Marco Cervelli -. Il nostro lavoro nasce dall’esigenza di documentare quanto alcune delle nostre città più rappresentative appaiano vuote e tristi, specchio delle nostre emozioni e paure più profonde».
Insieme a Firenze, Cervelli ha raccontato anche le città di Roma e Venezia, unendo tre luoghi simbolo divisi da un prima e dopo la pandemia da Coronavirus. Con le persone che cantano, suonano e salutano dalle finestre e dai balconi per manifestare la loro presenza e sentirsi così meno soli nella battaglia.
«In questo equilibrio così precario tra vita e morte – continua Cervelli – abbiamo scelto di dare e darci un messaggio di speranza legato al concetto di resurrezione, che in questi giorni non è soltanto un valore teologico. Ma rappresenta soprattutto l’esigenza di urlare a noi stessi e al mondo che noi siamo qui e ci saremo ancora sempre e comunque».
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