L’iniziativa è promossa da promossa da Fondazione Musei Senesi, Musei di Maremma e Associazione Nazionale Case della Memoria
Sono già centinaia le firme alla petizione pubblicata online sulla piattaforma Change.org promossa da Fondazione Musei Senesi, Musei di Maremma e Associazione Nazionale Case della Memoria. Nella petizione, si chiede al Ministro dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, di sostenere e rilanciare i musei non statali nella cosiddetta Fase 3 dell’emergenza Covid-19.
«Con questo appello – spiegano i promotori – i musei non statali intendono ribadire il proprio ruolo come risorsa sociale, culturale, economica e turistica del Paese. E auspicano che in questa situazione vengano debitamente considerati nelle misure di sostegno e rilancio».
Ai firmatari si è aggiunta l’Associazione Nazionale Case della Memoria, con i suoi 78 soci non statali
La petizione rappresenta il secondo momento di un percorso iniziato il 28 aprile scorso con l’invio al Ministero e alla stampa di una lettera aperta sugli stessi temi. Firmata da sedici fra musei e sistemi museali toscani, aveva visto come capofila Fondazione Musei Senesi e Musei di Maremma. Due sistemi che, da soli, contano già oltre 100 musei non statali. Dopo il primo appello si è aggiunta l’Associazione Nazionale Case della Memoria che annovera nella propria rete 78 soci non statali. Il nuovo appello, ha già raggiunto circa 1000 firme.
Le richieste al Ministro: misure di sostegno concrete ai musei non statali
Sono tre le richieste avanzate al Ministro. La prima riguarda l’individuazione di misure di sostegno concrete ai musei non statali. Poi una maggiore incisività del valore di questi luoghi nelle campagne di promozione turistica. Infine la valutazione circa l’estensione dell’esenzione dell’IVA da tutti i servizi museali, agevolazione fino adesso limitata alle sole attività didattiche e visite guidate.
«I nostri musei, struttura portante e capillare dei luoghi di cultura italiani»
«I nostri musei, diffusi anche nei centri cosiddetti minori rappresentano, insieme agli istituti statali – aggiungono i tre sistemi promotori -, la struttura portante e capillare dei luoghi di cultura italiani. Attraverso una rete che unisce Nord, Centro e Sud in un tessuto straordinario che si unisce con le tradizioni e il paesaggio. Una rete nel complesso debole, che negli anni ha resistito tra mille difficoltà e che è oggi ancora più a rischio, anche in considerazione della crisi che si è abbattuta sugli enti locali. Che spesso ne sono titolari e ne sostengono i costi».
«Basta poco per dare un contributo determinante per la salvezza»
«Se questa rete si impoverisse ulteriormente – ammoniscono i firmatari -, le comunità perderebbero i loro presidi di riferimento, le scuole una risorsa educativa, i giovani un’occasione professionale, e il turismo una leva di attrazione. Tutti noi un motivo di orgoglio civico e identità collettiva. Ora basta poco per dare a questi musei e alle loro reti un colpo mortale. Ma serve anche poco per dare invece un contributo determinante per la salvezza. Tutti i musei si stanno adoperando in queste settimane per la riapertura al pubblico – concludono nel loro appello -, adottando le misure di sicurezza, con un incremento di spese al quale, temiamo, corrisponderà una diminuzione delle presenze dovuta alla mobilità e il distanziamento fisico».
La petizione per salvare i musei non statali
Tutti coloro che vogliono sottoscrivere la petizione lo possono fare online direttamente sulla piattaforma Change.org, digitando “Il MiBACT aiuti i Musei non statali per salvare il turismo e la cultura”. Oppure sui social media (Facebook e Instagram), delle tre organizzazioni firmatarie: Fondazione Musei Senesi, Musei di Maremma e Associazione Nazionale Case della Memoria.
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