Si tratta della prima vera manifestazione della ‘Cabbalà’ cristiana
Arte e magia al centro della ricerca triennale di Mario Gesù Fantacci. Lo studio è di natura iconologica e ruota intorno a un ciclo di affreschi, capolavoro del Rinascimento fiorentino a opera del Ghirlandaio: la cappella Sassetti nella basilica di Santa Trinita.
«Il punto di partenza è che il ciclo della cappella Sassetti viene strutturato secondo lo schema sefirotico dell’Albero della vita, alla base del sistema cabalistico ebraico: i quadri degli affreschi sono undici come undici sono le ipostasi divine (dieci più una invisibile), anche il loro posizionamento e le qualità corrispondenti vengono a riflettersi in ciascun quadro affrescato. Dunque – spiega Mario Gesù – l’iconografia della cappella è stata pensata con gli stessi principi che si ritiene Dio abbia utilizzato per creare la vita e l’universo. Questi principi cabalistici, secondo la dottrina ebraica, sono stati tramandati da Dio a Mosè oralmente e hanno una forte valenza magica. Rispetto alla tradizione ebraica, tuttavia, vi è nel ciclo di affreschi una differenza di particolare importanza: a quella specifica ipostasi detta Malkùt, l’atteso messia degli ebrei, corrisponde, nel ciclo di affreschi della cappella, la tavola d’altare dell’Adorazione dei pastori, e fa riferimento quindi non al salvatore ebraico che deve venire ma al Cristo finalmente giunto. Pertanto – prosegue – il ciclo di affreschi è da considerarsi espressione, piuttosto che della ‘Cabbalà’ ebraica, di quella cristiana che trova la sua prima vera formulazione attraverso il filosofo Giovanni Pico della Mirandola. C’è un coinvolgimento nel progetto iconografico del filosofo: viene identificato il conte proprio in una figura del ciclo di affreschi, nel Miracolo davanti al sultano. Se fino a oggi – conclude – si è creduto che la ‘Cabbalà’ cristiana fosse nata con le tesi che Pico compie e intende discutere a Roma nel 1486, con questa scoperta possiamo dire che la prima vera manifestazione della ‘Cabbalà’ cristiana si realizza, un anno prima di tali argomentazioni, con la cappella Sassetti nel 1485».
Dunque, la cappella gentilizia, secondo Mario Gesù Fantacci, viene concepita in questo modo con un obbiettivo magico propiziatorio.
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