Si intitola “Michelangelo: l’effigie in bronzo di Daniele da Volterra”
La mostra a cura di Cecilie Hollberg sarà alla Galleria dell’Accademia di Firenze dal 15 febbraio al 19 giugno 2022
Galleria dell’Accademia di Firenze presenta una nuova mostra
La Galleria dell’Accademia di Firenze apre al pubblico martedì 15 febbraio 2022 “Michelangelo: l’effigie in bronzo di Daniele da Volterra”. Si tratta di una mostra a cura di Cecilie Hollberg, realizzata con la sponsorizzazione di Intesa Sanpaolo Innovation Center e Gallerie d’Italia – i musei di Intesa Sanpaolo.
I dettagli dell’esposizione
Per la prima volta saranno esposti in un’unica sede tutti gli esemplari antichi dei busti in bronzo di Michelangelo, attribuiti a Daniele da Volterra. Si tratta di busti provenienti da vari musei internazionali come il Museo del Louvre, il Musée Jacquemart-André a Parigi e l’Ashmolean Museum of Art and Archaeology a Oxford, affrontando così il complesso rapporto tra originali e derivazioni. Il problema della cronologia e della fusione delle effigi bronzee di Michelangelo è rimasto da tempo nell’ambito degli studi di storia dell’arte un punto da chiarire. In particolare, fatta eccezione per il busto di Casa Buonarroti a Firenze, rimasto per secoli di proprietà degli eredi, sussiste infatti una sostanziale incertezza circa la provenienza dei numerosi esemplari esistenti in varie collezioni italiane e straniere.
Fra arte e scienza alla Galleria dell’Accademia di Firenze
Recentemente, il restauro dell’esemplare conservato presso la Galleria dell’Accademia di Firenze ha acceso l’interesse verso l’identificazione delle relazioni tra i nove busti fusi da Daniele da Volterra nella seconda metà del Cinquecento. È quindi di fondamentale importanza allestire un evento espositivo che permetta di chiarire la questione sulla base di ricerche scientifiche.
Confronti estetici, confronti tecnici
I nove busti bronzei qui riuniti offrirebbero l’irripetibile opportunità di confrontare da vicino le opere per verificarne i rispettivi valori estetici e tecnici. Inoltre, gli esemplari presenti saranno sottoposti ad una accurata campagna di indagini tecnologicamente innovative. Queste saranno basate sia su varie analisi classiche dei materiali effettuate con sofisticati strumenti di ultima generazione. La supervisione sarà di Mario Micheli professore di storia e tecnica del restauro presso l’Università Roma 3, noto esperto del settore. Infatti, ha lavorato già sui bronzi di Riace e sulla lupa capitolina, che sulla scansione 3D, realizzata da Adam Lowe. La digitalizzazione delle forme e delle superfici consentirà di creare dei modelli virtuali, utili per compiere un rigoroso raffronto tra le volumetrie dei vari pezzi. Questi potranno essere accostati e sovrapposti sullo schermo, per trovare eventuali risposte.
L’obiettivo della mostra alla Galleria dell’Accademia di Firenze
Lo scopo principale della mostra, aperta fino al 19 giugno 2022, è quello di produrre il primo catalogo scientifico dei busti in bronzo attribuiti a Daniele da Volterra. Il raffronto tra i 9 busti apparentemente identici non è mai stato intrapreso, e di sicuro riserverà delle sorprese. L’iniziativa, di alto valore scientifico, si propone di coinvolgere i maggiori esperti, riunendoli, a febbraio 2022. Ci sarà infatti una giornata di studio organizzata in occasione della mostra.
Grande attesa per il catalogo
Nel catalogo, che uscirà dopo il convegno, edito da Mandragora, confluiranno le ricerche finora eseguite e i risultati delle indagini diagnostiche. In questo modo verrà fornito uno strumento indispensabile per gli studi in questo campo e per la conoscenza delle tecniche utilizzate da Daniele da Volterra nella fusione in bronzo. Tra i risultati attesi, c’è inoltre quello di allestire un’accurata mappa della ‘tradizione’ dei busti di Michelangelo. In particolare, individuando per quanto possibile provenienza e caratteristiche delle varie esecuzioni.
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