Il reportage promosso dalla Fnopi, fa parte di un’iniziativa patrocinata dal Ministero della Salute
Un docufilm per raccontare le storie degli infermieri di comunità che si sono distinti nei diversi campi dell’assistenza sul territorio. È stato presentato nei giorni scorsi a Firenze, alla presenza degli studenti del primo anno del Corso di Laura in Infermieristica dell’Università di Firenze, “Ovunque per il bene di tutti”. Il reportage è stato realizzato dalla Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (FNOPI) in collaborazione con la Clipper Media, per la regia di Gianluca Rame.
Il lavoro racconta le esperienze più significative di infermieristica di prossimità sul territorio premiate nel corso del congresso annuale itinerante della Federazione, abbracciando ambiti particolarmente sensibili fra cui la salute mentale, la pediatria, l’ausilio domiciliare, gli anziani e la scuola con l’obiettivo di offrire un servizio di assistenza sanitaria vicino ai cittadini e ai loro bisogni di salute. Un’iniziativa patrocinata dal Ministero della Salute e la cui tappa conclusiva è stata riconosciuta dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con la medaglia di rappresentanza.
Alla proiezione, svoltasi al plesso didattico di Viale Morgagni, hanno assistito gli studenti del primo anno del corso di Laura in Infermieristica dell’Università degli studi di Firenze. Il presidente del corso di laurea, Christian Carulli ha fatto da moderatore fra i vari interventi sollecitando anche i ragazzi a intervenire. Ha evidenziato l’importanza di momenti di confronto e di crescita collettiva che permettano di mettere in luce tutti gli aspetti della professione. «Fare l’infermiere è una scelta di testa ma anche di cuore – ha detto Betti Giusti, presidente della Scuola di Scienze della Salute Umana rivolgendosi ai ragazzi -. Avete intrapreso una strada non facile ma credo di profonda soddisfazione. Il docufilm presenta i vari aspetti della professione e questo è importante per chi si trova all’inizio del percorso di studi».
«Il continuo apprendimento e studio sono necessari – ha detto il presidente di Opi Firenze-Pistoia David Nucci che ha portato anche i saluti della Fnopi -. Vedrete ambiti non esplorati e da esplorare in modo più fattivo, come territorio e libera professione. Non siamo ancora preparati per essere imprenditori di noi stessi ma questo aspetto rappresenta un pezzo del nostro futuro».
Al centro del documentario, il cambio di paradigma dell’assistenza, il nuovo ruolo dell’infermiere nel suo patto di vicinanza con i cittadini, nel valore etico e deontologico (oltre che clinico) della professione e una riflessione sul valore che l’infermieristica dà al concetto di prossimità, dove i cittadini, soprattutto i fragili e i malati, non devono essere lasciati soli. «L’aspetto dell’assistenza domiciliare è importante perché permette di interagire con tutta la famiglia e con il caregiver che diventa parte di ciascun piano di assistenza – ha sottolineato Angela Patruno vicepresidente di Opi Prato -. Nel docufilm ho ritrovato proprio le caratteristiche del mio lavoro: la fragilità, la cronicità, la varietà di età e patologie e la comorbilità».
«Questo docufilm è utile non solo per gli studenti ma anche per tutti i docenti del Corso di Laurea, fa riflettere – ha concluso Maria Cristina Canavese, direttrice delle Attività Formative del Cdl in Infermieristica della sede di Firenze -. È importante che la professione sia ovunque, anche nelle case, negli ospedali, nelle RSA, nelle scuole ed è fondamentale far emergere queste prospettive di molteplici aspetti, di competenze attese, di presenza vicina e prossima».
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