L’evento è stato organizzato dalla Commissione Pari opportunità del Consiglio regionale nell’ambito de “La Toscana delle donne”
Pari opportunità e donne nel mondo del lavoro. Si è concluso stamani il viaggio nella Toscana delle politiche di genere iniziato a maggio 2022 grazie alla Commissione Regionale Pari Opportunità. Si è concluso con il convegno dal titolo “Di pari passo”, organizzato dalla Commissione pari opportunità del Consiglio regionale nell’ambito de “La Toscana delle donne”. Esperienze, buone pratiche, che durante la mattinata di lavoro sono state fatte conoscere e condivise per farle diventare punto di partenza per la creazione di una strategia regionale con misure di sistema, continuative, capillari e uguali su tutto il territorio della Toscana.
«Riunire così tante donne fortemente impegnate, ad alto livello, nella società è un modo per creare un nuovo modo di percepire la donna e per contribuire ad abbattere la violenza di genere – ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani -. È dimostrato che più sono i ruoli assegnati a donne nella società, più quella società va a migliorarsi. Nelle imprese, sul lavoro, così come nei ruoli pubblici, quando c’è una donna c’è preparazione, dedizione, metodo e costanza. Nella politica e nelle istituzioni sono state imposte le quote rosa per “avviare” una maggiore presenza femminile, dopo di che le donne si sono conquistate i ruoli attraverso capacità e competenza. Certo – ha continuato -, le quote non possono essere imposte in economia ma ci possono essere comunque delle azioni di supporto, anche perché vediamo che man mano che nel quadro economico acquistano maggiore ruolo le donne, sia come imprenditrici che come rappresentanti sindacali, le cose vanno progressivamente a migliorare. Sulle questioni della parità di genere e sulla denuncia delle violenze dobbiamo portare avanti una strategia di ‘rottura dell’omertà’ simile a quella utilizzata a seguito delle grandi stragi di mafia. Dobbiamo – ha concluso – sempre favorire e mettere nelle migliori condizioni possibili le donne che denunciano casi di violenza o sopraffazione».
«Voglio davvero ringraziare di cuore la presidente Francesca Basanieri e tutte le commissarie per il loro preziosissimo impegno e per il percorso partecipato che con gli Stati generali delle Pari Opportunità hanno messo in campo in tutte le Province toscane – ha detto l’assessora all’Istruzione, formazione, lavoro, università e pari opportunità Alessandra Nardini – abbiamo approfondito quanto emerso, diffuso le buone pratiche e ci siamo interrogate e interrogati sulle criticità. Lo abbiamo fatto parlando di pari opportunità nei vari settori e rispetto alle varie politiche che la Regione mette in campo, perché siamo consapevoli che questo è – e deve essere – un tema trasversale. Come Regione siamo stati apripista su questo tema, dotandoci di una apposita legge regionale, la legge 16/2009 ‘Cittadinanza di genere’, che quest’anno siamo tornati a rifinanziare. Un impegno mantenuto, un rifinanziamento che vogliamo rendere stabile grazie al nuovo settennato dei fondi strutturali europei. Quest’anno, con l’adesione di tutte le Province toscane e della Città Metropolitana di Firenze, metteremo in campo progetti finalizzati a sostenere le studentesse che scelgono percorsi universitari relativi alle materie STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), percorsi formativi per favorire l’occupazione femminile, incentiveremo la redazione di bilanci di genere per Comuni e Province, in modo da analizzare e prendere coscienza di come le scelte degli enti locali vadano ad impattare sulla qualità di vita delle cittadine e dei cittadini e soprattutto metteremo in campo progetti nelle scuole, diffusi su tutto il territorio regionale, con l’obiettivo di promuovere la cultura del rispetto e della parità e di destrutturare gli stereotipi di genere. Vogliamo continuare a lavorare insieme alla Commissione Pari Opportunità – ha concluso l’assessora Nardini – per una Toscana sempre più terra di diritti, libertà e pari opportunità».
«I numeri parlano chiaro: il nostro Ente, a valenza tecnicistica, include competenze che storicamente sono state appannaggio degli uomini. Nonostante questo, negli anni le donne non sono mai mancate e contiamo il 50% di presenza femminile – spiega Gaia Checcucci, segretario generale Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale -. Inoltre, più si sale nel grado dei ruoli e più quel 50% cresce e si posiziona a un 70% di donne in posizioni dirigenziali. Dunque, nel nostro caso, le pari opportunità vengono rivendicate non a parole ma nei fatti».
«La presenza delle donne è sempre più importante in agricoltura in Toscana in termini numerici e in termini di qualità – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi -. Perché abbiamo sempre più aziende condotte da donne e perché sempre più aziende di valore sono guidate da donne anche nelle zone più difficili, dove le donne si fanno carico di preservare razze animali in via di estinzione o colture sempre meno frequenti. Direi che la presenza femminile aiuta non solo il settore ma anche le attività collaterali. Penso agli agriturismi, di cui la Toscana ha il numero più alto in Italia, quindi a tutto l’aspetto dell’ospitalità, con l’oleoturismo e l’enoturismo affidati spesso alle donne, alla loro sensibilità e capacità di relazione. Una presenza dunque forte e qualificata rispetto alla quale proviamo a declinare politiche che aiutino, sostengano e favoriscano la presenza di donne in agricoltura”.
Lascia un commento