Attraverso gli oggetti, tante storie legate all’artista che illustrò il Pinocchio del centenario
Un viaggio attraverso le stanze della casa e dello studio di Sigfrido Bartolini, punteggiato da oggetti, opere, personaggi che faranno da filo conduttore per ripercorrere da un’inedita prospettiva la vita umana e artistica dell’artista pistoiese. Si terrà sabato 14 gennaio (ore 10-12:30 e 15-17:30) alla Casa Museo Sigfrido Bartolini di Pistoia (via di Bigiano e Castel dei Bovani 5) la speciale visita guidata dal titolo “La suggestione del vissuto”: un’immersione nella vita e nell’arte di Sigfrido Bartolini in compagnia di Roberta Pratesi.
«Come in tutte le case museo, anche qui ci sono tante storie da raccontare – spiega Pina Bartolini, moglie dell’artista e presidente del Centro Studi Sigfrido Bartolini –. Per questo, accanto alla visita generale di cui mi occupo io, in questa occasione abbiamo voluto concentrarci su una serie di particolari di cui Roberta Pratesi narrerà la storia. Attraverso il racconto di un’opera d’arte, di uno strumento, di un oggetto che celano una storia collegata a Sigfrido, si potrà conoscerne meglio il vissuto e il percorso artistico. Storie di amicizie ma anche dell’oggetto stesso come il tavolo dei cementi colorati, tecnica che viene dalla Cecoslovacchia portata per la prima volta in Italia nell’istituto d’arte da Sigfrido».
«Proprio in avvio dell’anno concentrato sulla figura di Pinocchio, che nel 2023 compirà 140 anni – commentano Adriano Rigoli e Marco Capaccioli, presidente e vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria – si svolge questo appuntamento che permetterà di conoscere da vicino l’artista che realizzò il famoso Pinocchio del centenario. Un vero e proprio viaggio tra le stanze di questa splendida casa-museo, custodita da Pina Bartolini, grazie al quale gli oggetti al suo interno lasceranno scaturire ricordi e memorie, per scoprire e riscoprire il vissuto umano e artistico di Sigfrido Bartolini toccando nuove corde, legate alla conoscenza ma anche a quella sfera fatta di emozioni e suggestioni che solo le case-museo custodiscono».
La Casa di Sigfrido Bartolini (1932-2007) rappresenta lo specchio della sua vita d’artista: pittore, incisore, scrittore. Dimora familiare e casa-laboratorio per le sue molteplici attività, racconta in ogni stanza chi è stato Bartolini. I calchi in gesso (a grandezza naturale) della Venere di Milo, di Cirene, i Fregi del Partenone testimoniano il suo debito alla classicità antica; la raccolta di anfore provenienti da tutte le regioni d’Italia quello alla cultura popolare. Un mondo dove la Fiaba, quella di Pinocchio, che il maestro illustrò con 309 xilografie in bianco e nero e a colori, si mescola con il reale attraverso gli strumenti dell’artista: le sgorbie e i bulini per l’incisione su legno, il banco da lavoro, i torchi per la stampa calcografica e per la litografia.
La Quadreria che adorna le pareti della casa è un percorso in gran parte inedito, attraverso le opere dell’artista: dai grandi affreschi staccati agli oli, dai Monotipi, alle matrici xilografiche. Ma anche di opere di maestri come Sironi, De Chirico, Soffici, Viani, Maccari, Costetti. La ricca biblioteca, il Fondo di Riviste del ‘900, l’Archivio, e il Fondo epistolare di Sigfrido Bartolini stesso aprono, alla semplice curiosità dei visitatori e all’interesse degli studiosi, lo spaccato e la documentazione di una parte della cultura del ‘900 che ebbe in Sigfrido Bartolini un testimone e un protagonista. Un’esposizione permanente assolutamente originale e di grande fascino, contestualizzata nell’ambito di una dimensione estranea alla fredda disposizione museale.
Lascia un commento