L’esposizione sarà visibile in Sala d’Arme a Palazzo Vecchio, dal 30 agosto al 18 settembre, col progetto Hiding in Florence
Liu Bolin rende oggi omaggio con una grande mostra a Firenze, culla del Rinascimento, da sempre una delle grandi mete del Grand Tour anche contemporaneo. “Hiding in Florence” è il lavoro che il noto artista cinese presenterà a Palazzo Vecchio, continuazione e coronamento di una serie più ampia, “Hiding in Italy”, che ha visto protagoniste le città di Milano, Venezia, Verona, Roma e Caserta.
Nel progetto fiorentino sono stati coinvolte le maggiori istituzioni storiche e culturali che contribuiscono quotidianamente alla valorizzazione di un patrimonio ormai universale: piazza della Signoria, le Gallerie degli Uffizi, la Biblioteca Marucelliana e lo stesso Palazzo Vecchio, che ospita la mostra.
Liu Bolin: dove e quando è visitabile la mostra
La mostra personale di Liu Bolin sarà esposta in Sala d’Arme a Palazzo Vecchio, dal 30 agosto al 18 settembre. L’esposizione di Firenze, promossa dalla Galleria Gaburro e curata da Marco Bazzini, è un’occasione per ammirare non solo le ultime opere del camaleonte dell’arte in una cornice unica, ma, anche, per scoprire i segreti del backstage, attraverso le riprese realizzate durante la costruzione degli scatti: un modo per far vivere al più vasto pubblico l’esperienza coinvolgente e performativa tipica dell’arte di Liu Bolin.
Liu Bolin, l’artista del camouflage
Liu Bolin (Shandong, 1973), artista di fama internazionale, è conosciuto dal grande pubblico per le sue performance mimetiche. Definito “l’uomo invisibile”, ha fatto del camouflage il suo tratto distintivo: rimanendo immobile come una scultura vivente, Bolin fonde perfettamente, grazie a un accurato body-painting, il suo corpo con il contesto alle sue spalle e infine si fa fotografare. Negli anni, si è fatto ritrarre davanti ai più importanti monumenti del mondo, a opere d’arte, a librerie, a scaffali dei supermercati e montagne di rifiuti. La sua poetica del nascondersi, per diventare cosa tra le cose, vuole sottolineare luoghi emblematici, identità culturali note e segrete, denunciare problematiche sociali. Ognuno di questi luoghi ha un’anima che lo caratterizza e in cui mimetizzarsi, svanire, identificarsi nel tutto. Secondo la cultura cinese, l’uomo è parte della natura e in queste opere, l’artista non sparisce ma si unisce alla natura stessa. Tutti elementi che saranno al centro della mostra di Firenze.
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