Alla Biblioteca Nazionale una mostra rilegge Collodi attraverso le opere dei due artisti
Narrativa, arte, storia e memoria sono gli ingredienti della mostra “Pinocchio 140×140” che rilegge Le Avventure di Pinocchio di Carlo Collodi attraverso le creazioni di due artisti toscani del Novecento, Sigfrido Bartolini e Venturino Venturi.
Ospitata negli spazi della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze fino al 4 ottobre, l’esposizione è stata ideata e voluta dall’Associazione Nazionale Case della Memoria in occasione del 140esimo anniversario della pubblicazione del libro e fa parte del cartellone del Festival delle Associazioni culturali fiorentine.
La mostra è realizzata, in collaborazione con la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, con la Fondazione Nazionale Carlo Collodi, dove sono conservate, oltre ad una ricchissima documentazione libraria e artistica su Carlo Lorenzini e la sua opera, le matrici delle xilografie realizzate da Sigfrido Bartolini per l’edizione del centenario di Pinocchio promossa dalla stessa Fondazione nel 1983, con l’Archivio Sigfrido Bartolini econ il Cantiere Venturino Venturi. L’iniziativa è stata realizzata grazie al contributo di Fondazione CR Firenze e vede come media partner il quotidiano «La Nazione».
L’inaugurazione si è tenuta oggi nella Sala Galileo della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (via Antonio Magliabechi 2), alla presenza di: Anna Lucarelli, delegata alle attività di Direzione della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Adriano Rigoli presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria, Antonia Ida Fontana presidente del Centro Associazioni Culturali Fiorentine, Pier Francesco Bernacchi presidente della Fondazione Nazionale Carlo Collodi, Pina Bartolini per l’Archivio Sigfrido Bartolini, Lucia Fiaschi per l’Archivio Venturino Venturi, Guglielmo Vezzosi responsabile iniziative speciali del quotidiano La Nazione, Simona Mammana della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Ha introdotto e coordinato Marco Capaccioli vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria. Ha portato i suoi saluti anche Luca Milani, presidente del consiglio comunale di Firenze.
A corredo della mostra, anche due appuntamenti pensati in occasione delle Giornate europee del patrimonio. Il primo è la tavola rotonda “Pinoccho un mito“, in programma per sabato 23 settembre (ore 16). Vi prenderanno parte Simona Mammana della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Daniela Marcheschi presidente dell’Edizione Nazionaledelle opere di Carlo Lorenzini, Roberto Maini già direttore della Biblioteca Marucelliana di Firenze, Pier Francesco Bernacchi presidente della Fondazione Nazionale Carlo Collodi, Piero Scapecchi esperto di manoscritti rari, Simonetta Bartolini del Consiglio Superiore dei Beni Culturali. Domenica 24, invece, sono in programma una serie di visite e d eventi negli spazi della Biblioteca Nazionale Centrale (info: www.bncf.firenze.sbn.it). Infine, sabato 7 e 14 ottobre (ore 16) ecco le visite guidate e i laboratori alla Casa museo Sigfrido Bartolini di Pistoia (prenotazione obbligatoria allo 0573.451311) e alla Casa museo Venturino Venturi di Loro Ciuffenna (AR) (prenotazione obbligatoria allo 055.9175028).
«Vedere realizzata questa mostra, da noi fortemente voluta, rappresenta il taglio di un traguardo – commenta Adriano Rigoli, presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria -. Ringraziamo la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, la Fondazione Nazionale Carlo Collodi, le Associazioni coinvolte, gli sponsor e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della manifestazione».
«Questa mostra è in un certo senso la celebrazione del genio della Toscana – aggiunge Marco Capaccioli vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria -. Ci sono dentro l’arte di due grandi artisti del Novecento come Bartolini e Venturi ma anche la penna brillante di Collodi e, a fare da cornice, la memoria rappresentata dalle Case museo legate ai due artisti che come associazione siamo fieri di rappresentare».
«Ancora una volta la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze – sottolinea Anna Lucarelli delegata alle attività di Direzione della Biblioteca stessa – assolve al suo ruolo istituzionale di conservare e soprattutto valorizzare l’immenso patrimonio di documenti che costituiscono ‘pilastri’ della memoria culturale e letteraria del nostro Paese. L’occasione, oltre al piacere di collaborare con associazioni e fondazioni di rilievo, ha generato anche nuove idee e l’importante risultato di un progetto di completa digitalizzazione delle ‘Carte Collodi’ in nostro possesso e delle quali la mostra offre testimonianza».
«La Fondazione ha voluto riproporre a Firenze la nostra mostra “dei legni” di Sigfrido Bartolini e presentare la ristampa del libro che abbiamo deciso di riproporre quest’anno per i 140 anni del volume delle Avventure di Pinocchio, uscite nel 1883, nell’edizione illustrata da Bartolini – sottolinea il presidente della Fondazione Nazionale Carlo Collodi, Pier Francesco Bernacchi –. L’evento qui a Firenze mi consente di ripercorrere il lungo lavoro che impegnò Sigfrido per dieci anni, solo per produrre le xilografie. Quando decidemmo di intraprendere il percorso che ha portato alla stampa di questo capolavoro dell’editoria, decidemmo di stampare quattrocento esemplari tirati direttamente sul una carta di pregio, quella delle Cartiere Magnani. Una carta battuta a mano, come si faceva una volta: per ricrearla fummo spinti a richiamare al lavoro vecchi dipendenti ormai in pensione. La stampa ha richiesto due anni nei quali Sigfrido dormiva nella stamperia di Firenze per seguire il lavoro in prima persona. I quattrocento esemplari e altri mille della prima edizione andarono presto esauriti, oggi ristampata. Il connubio tra Bartolini e Venturi è vissuto dalla Fondazione da sempre. Venturino Venturi è un artista al quale la Fondazione è particolarmente legata, perché ha creato una delle opere più significative del percorso monumentale del Parco di Pinocchio: la Piazzetta dei Mosaici che io stesso ho visto da ragazzo realizzare dal Venturi, in tanti mesi di paziente e accurato lavoro a Collodi».
«Sigfrido Bartolini nel 1970 scrisse nel suo Diario: “Mi è venuta un’idea pazza e stupenda, illustrare Pinocchio” – ricorda Pina Bartolini presidente del Centro Studi Sigfrido Bartolini -. Quell’idea pazza e stupenda diventò un libro destinato a celebrare il 100 anni del capolavoro di Collodi, e poi una mostra che ha girato negli anni tutto il mondo. Finalmente, in occasione dei 40 anni dalla prima edizione di quel Pinocchio illustrato con 309 xilografie, quella mostra, oggi accompagnata dalla quarta edizione del libro, arriva a Firenze».
«Pinocchio, le cui avventure e la cui storia sono tra i racconti più conosciuti al mondo, trova ancora una volta la sua necessaria ribalta in questa mostra organizzata nell’occasione dei 140 anni dalla prima uscita delle sue Avventure – commenta Lucia Fiaschi, nipote di Venturino e presidente dell’Archivio e della Casa Museo Venturino Venturi -. Un gran numero di artisti di ogni tempo e di ogni paese in questi centoquarant’anni appena trascorsi ha fornito interpretazioni della straordinaria invenzione collodiana, ma forse occorre un pizzico di toscanità per aggiungere sale alla saporita pietanza. E allora, due artisti toscani, Bartolini e Venturi, ciascuno assecondando il proprio talento, ha saputo restituire per l’ennesima volta vita alla straordinaria creatura, il cui successo immortale deriva anche dal fatto che si tratta di un burattino di legno che contiene l’anima di un ragazzo… e dunque una scultura che vive».
«La mostra che viene inaugurata oggi mi fa particolarmente piacere perché vede la collaborazione fra una grande istituzione quale la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e l’Associazione Nazionale Case della Memoria, aderente al Centro Associazioni Culturali Fiorentine – spiega Antonia Ida Fontana presidente del Centro Associazioni Culturali Fiorentine -. Una collaborazione che dimostra quanto il volontariato e la passione possano fare per mantenere viva la memoria di personaggi che hanno contribuito alla creazione della nostra Nazione e dei nostri valori, come Carlo Lorenzini, patriota, giornalista, scrittore per l’infanzia, fustigatore dei costumi e soprattutto padre di quel Pinocchio che ha ispirato tanti artisti, quali Sigfrido Bartolini e Venturino Venturi, i quali hanno saputo reinterpretare nelle loro illustrazioni lo spirito del Burattino».
«Qn-Quotidiano Nazionale e le testate del gruppo editoriale – La Nazione, il Resto del Carlino e Il Giorno – sono media partner delle celebrazioni per i 140 anni di Pinocchio – spiega Guglielmo Vezzosi responsabile iniziative speciali del quotidiano La Nazione -: una collaborazione, insieme alla Fondazione Nazionale Carlo Collodi, alla quale abbiamo aderito convintamente proprio per quello che rappresenta Pinocchio dal punto di vista letterario a livello internazionale, ma anche perché Carlo Lorenzini ha scritto a lungo sulle colonne de La Nazione, il giornale della Toscana, nato nel 1859 proprio per raccontare – esattamente come oggi – i fatti della cronaca e i suoi protagonisti, in un periodo, quello di allora, segnato dall’incalzare dei grandi cambiamenti politici che vedevano la nostra regione alle prese con la formazione dello Stato Unitario e il suo complesso debutto. E dunque aprire una finestra su quell’epoca, anche attraverso un’opera letteraria, aiuta a capire da dove veniamo e a leggere meglio anche il nostro presentearricchendolo di nuovi stimoli, contenuti e suggestioni che un capolavoro come Pinocchio continua a generare: e la mostra che si apre oggi con le opere di due artisti del livello di Bartolini e Venturi ne è ulteriore conferma».
La poetica del capolavoro di Collodi si anima nelle opere di Sigfrido Bartolini (1932-2007) e di Venturino Venturi (1918-2002). Due artisti le cui abitazioni fanno parte del circuito delle Case della Memoria.
La casa-museo di Bartolini a Pistoia, specchio della sua vita d’artista, dopo essere stata casa-laboratorio per le sue molteplici attività di pittore, incisore, scrittore conserva, tra i vari fondi, l’archivio dell’artista con la documentazione relativa al suo lavoro ultradecennale per l’edizione illustrata di Pinocchio del centenario, gli strumenti per l’incisione, i torchi e il modello del burattino realizzato dallo stesso Bartolini.
Quella del pittore e scultore Venturi a Loro Ciuffenna (AR), costruita alla fine degli anni Sessanta del Novecento, oggi ne custodisce le opere, l’archivio documentario, la fototeca, la mediateca, l’emeroteca. Qui, tra gli altri, sono conservati il gesso Donna seduta, la cui versione in bronzo si trova nella Galleria degli Uffizi, il bronzo Silvana al sole, il ritratto in cemento lavorato e scolpito di Giuseppe Ungaretti, il bozzetto in ferro per il Pinocchio di Collodi.
Nella mostra saranno esposte, oltre al volume, ai disegni preparatori e alle stampe originali, una significativa parte delle matrici delle 309 xilografie originali in nero e a colori, con le quali Sigfrido Bartolini illustrò il capolavoro di Collodi per l’edizione del centenario di Pinocchio, edita nel 1983 dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi, frutto di ben 12 anni di lavoro. Per il pubblico, oltre al godimento del manufatto artistico, sarà un’occasione per fare un’esperienza diretta del processo di realizzazione della tecnica della xilografia. Inoltre saranno esposte 37 serigrafie originali di Venturino, che illustrò un’edizione della Storia di un burattino, edita da Fanfani Pananti Editori nel 1981, le 30 litografie della cartella “Pinocchio realtà e fantasia” edite nel 1986 da Edi Grafica e infine alcuni disegni originali, due maschere in cartapesta e il bozzetto in ferro e stagno per il monumento a Collodi. Oltre alle opere dei due artisti, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze esporrà il manoscritto di Pinocchio contenente brani autografi, la prima edizione delle Avventure di Pinocchio (1883) ed altre edizioni, tra le tante possedute, e una serie di ‘pinocchiate’.
Ingresso libero. Info e orari della mostra: www.bncf.firenze.sbn.it
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