In oltre 3mila hanno reso omaggio alla vita medievale di Barberino
. Il Medioevo che narra di Barberino Val d’Elsa e delle sue millenarie origini ha fatto centro anche questa volta. Le porte del Castello si sono aperte ieri per accogliere la tredicesima edizione della Festa “Memoriae et Historiae di Semifonte”. Ed è stato un successo straordinario accompagnato da un ricco cartellone di eventi nel segno della tradizione e della cultura della memoria che ha coinvolto tutta la comunità.
Barberino Val d’Elsa un centro di cultura e storia
Il cuore storico della Valdelsa ha pulsato per oltre 3mila visitatori in una sola giornata. Armigeri, giocolieri, danzatrici, mangiafuoco, mercanti, sbandieratori, dame e damigelle hanno scandito alla loro maniera, a suon di liuto, al ritmo di tamburi, sventolando bandiere, con i profumi dei piatti tipici della gastronomia dell’anno Mille, un pomeriggio intenso di vita medievale tra le prestigiose architetture di Barberino.
Una sfilata spettacolare ispirata alle origini, impreziosita da tante iniziative culturali e di intrattenimento, hanno decretato il trionfo della manifestazione in termini di affluenza. Favorevoli il tempo e la massiccia partecipazione della comunità, la festa promossa dal Comune di Barberino Tavarnelle e organizzata dall’Associazione Happy Days onlus ha conquistato grandi e piccini. Il grande tuffo nel passato, diretto da Anna Brancaccio e Francesco Mattonai, si è arricchito quest’anno di una nuova relazione di amicizia intessuta con L’Aquila e i gruppi storici della Perdonanza Celestiniana, inserita dal 2019 nella lista dei beni immateriali del Patrimonio Unesco, e degli Sbandieratori storici della città abruzzese.
La festa medievale che riporta il borgo di Barberino Val d’Elsa nell’anno 1000
Un nuovo legame ispirato dalla cultura millenaria e dall’incontro tra il poeta e giureconsulto Francesco da Barberino (1264 – 1348) e il pontefice aquilano Celestino V(1215-1296), antesignano del Giubileo. I due in più occasioni si incontrarono nel corso della loro vita, in particolare nel 1275 a Firenze quando Francesco e l’amico Dante Alighieri, erano poco più che giovinetti, guidati da Brunetto Latini, e nel 1294 a L’Aquila, durante l’elezione al soglio pontificale di Pietro da Morrone, momento in cui il pontefice la sera stessa dell’incoronazione emise una bolla con la quale concesse l’indulgenza plenaria a tutti i fedeli.
La festa medievale è stata preceduta la sera prima da un’occasione di approfondimento culturale focalizzata su questa relazione, ancora velata dal mistero e dai contorni enigmatici, negli spazi della Canonica della Pieve e di Sant’Appiano. A presentare gli esiti dei propri studi e del lungo percorso di ricerca, durato quarant’anni, è stato il barberinese di adozione aquilana Floro Panti, esperto di memoria storica e Presidente del Centro Internazionale Studi Celestiniani.
Un programma ricco che ha visto sfilare centinaia di cittadini
In questa occasione non solo si è tenuta l’accensione della fiaccola della Perdonanza, spenta poi al termine della festa medievale, ma è stato sancito il ponte culturale tra l’iniziativa “Memoriae et Historiae di Semifonte” e la tradizione della Perdonanza Celestiniana con la firma di un patto di amicizia, sottoscritto da Floro Panti, Anna Brancaccio e Luca De Meo, presidente quest’ultimo dei Bandierai dei Quattro Quarti di L’Aquila. Il documento è finalizzato a valorizzare l’esperienza collettiva, incentivare le relazioni tra le associazioni e i comuni coinvolti e promuovere scambi culturali in occasione delle due manifestazioni.
“Tra i momenti più suggestivi dell’iniziativa senza dubbio hanno conquistato il pubblico – dichiarano Anna Brancaccio e Francesco Mattonai – l’unione tra i cortei storici, l’aquilano e il barberinese, che hanno sfilato insieme per le vie di Barberino e il ricco programma di eventi che si è concluso con lo spettacolo di fuoco nel cortile della Fattoria Pasolini dall’Onda che ringraziamo per la collaborazione”.
“La riuscita della manifestazione – commenta il sindaco David Baroncelli – è legata al coinvolgimento della comunità che quest’anno si è impegnata ampiamente nella realizzazione di vari aspetti della festa; i veri protagonisti di questa edizione, oltre agli artisti, capaci peraltro di intrattenere in ogni angolo del borgo, sono stati i volontari dell’associazione Happy Days onlus che hanno proposto e organizzato i momenti artistici e gli spazi dedicati alla gastronomia medievale lavorando in collaborazione con la Parrocchia e le associazioni locali. Un ringraziamento a tutti, alla direzione artistica curata da Anna Brancaccio e Francesco Mattonai, alle associazioni di volontariato ed in particolare ai cittadini, agli operatori economici, ai residenti di Barberino che hanno fatto propria un’iniziativa che parla della storia, dell’identità del nostro territorio e attesta il bisogno che il centro storico ha di essere rivitalizzato”.
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