I vertici dell’associazione si rivolgono direttamente al Comune di Montepulciano
«Facciamo appello al Comune di Montepulciano perché si occupi di proteggere, valorizzare e rendere fruibile al pubblico la Casa di Elémire Zolla e Grazia Marchianò, con la sua storia estremamente interessante». I vertici dell’Associazione Nazionale Case della Memoria tornano a puntare l’attenzione sulle sorti della casa di Montepulciano (SI), a pochi giorni dalla scomparsa della professoressa Grazia Marchianò.
«Ci rivolgiamo direttamente al Comune di Montepulciano, meta amata tanto dai toscani quanto da cittadini di tutto il mondo, perché faccia in modo che la Casa Zolla-Marchianò diventi un altro dei numerosi luoghi d’attrazione, beni materiali e immateriali, di cui quest’area del territorio senese è ricca», dichiarano Adriano Rigoli e Marco Capaccioli, presidente e vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria.
«Come ci ha raccontato Marchianò durante una delle nostre visite negli scorsi anni, Zolla scelse Montepulciano perché qui si parlava un italiano molto corretto e lui voleva sentir risuonare nelle sue orecchie la lingua delle origini – aggiungono -. Questo ricordo, e i tanti cimeli che sono custoditi all’interno della casa, devono essere tutelati. Bisogna scongiurare il rischio che questo patrimonio, già vincolato dalla Soprintendenza di Siena, venga disperso».
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