Si parte oggi con la versione di latino
Il Galileo è uno tra i licei classici più antichi d’Italia. È stato il primo Ginnasio della Toscana (1878), frequentato da illustri poeti, scrittori, giornalisti, scienziati, politici: Collodi, Giosué Carducci, Mario Luzi, Tiziano Terzani e Oriana Fallaci, Margherita Hack, Giovanni Spadolini. Una tradizione che si unisce all’innovazione dell’offerta formativa.
In 207 si presenteranno a scuola per la procedura di identificazione. Poi si divideranno nelle classi: 51 hanno scelto la competitiva, 156 invece si cimenteranno nella non competitiva. Tutti sul banco potranno avere il foglio protocollo timbrato dalla scuola, il dizionario di latino, la penna nera. Di altissimo livello la commissione esaminatrice che valuterà la prova competitiva, composta dai docenti del Galileo, unitamente alla presidente della delegazione fiorentina dell’Associazione italiana di cultura classica, professoressa Maria Pace Pieri, e dal docente di lingua e letteratura greca dell’Università di Firenze, Enrico Magnelli, ex studente proprio del Galileo. Le traduzioni di chi ha partecipato alla non competitiva saranno invece corrette (ma non valutate) dagli studenti attualmente a scuola, selezionati tra i più meritevoli nelle materie classiche. La consegna dei riconoscimenti avverrà a ottobre; la medaglia commemorativa è stata creata dal maestro orafo fiorentino Paolo Penko: rappresenta il classico portone d’ingresso della scuola che ha accolto generazioni di liceali. Saranno premiati i primi tre classificati della competitiva, più altre sette menzioni a giudizio della commissione esaminatrice.
I partecipanti sono 132 donne e 75 uomini. In tutto 60 anni di maturità al Galileo. Tra loro anche un sacerdote. La sezione più rappresentata è la E, mentre sono in prevalenza i ‘ragazzi’ degli anni ’80 e ’90 ad aver scelto di tornare in classe. Non mancano anche i giovanissimi, in un vero e proprio incontro generazionale al quale contribuiranno anche gli studenti del liceo che sono parte attiva della manifestazione.
Un evento originale, unico sul territorio nazionale, che segna la passione per la formazione classica, ma anche il senso di appartenenza che il Galileo ha donato ai suoi allievi negli anni. «Siamo arrivati al momento della verità – ha detto la preside del Galileo, Liliana Gilli – per me sarà motivo d’orgoglio vedere così tanti ex allievi tornare a scuola per la nostra Rimaturità. Ed è stato motivo di orgoglio percepire la loro voglia di stare ancora insieme all’interno di queste mura. Segno che ricordano con piacere questa esperienza. Il nostro cammino per l’evento è cominciato a dicembre con l’estrazione della materia qui a scuola. Da allora è stato un susseguirsi di messaggi, richieste di partecipazione, voglia di essere presenti e raccontare aneddoti legati alla scuola. È impotante la memoria, soprattutto per gli studenti di oggi, che possono capire qual è il valore aggiunto della nostra scuola: un luogo vivo di cultura, dove fare comunità».
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