Anche il settore ortofrutta fa i conti con gli effetti economici dovuti all’emergenza Coronavirus. “Con la chiusura delle mense, a cominciare da quelle scolastiche, è iniziato il nostro dramma – spiega Antonio Tonioni, presidente sezione prodotto ortofrutta di Confagricoltura Toscana -. Da una parte i nostri prodotti freschi rimangono in magazzino invenduti e siamo costretti a buttarli via. Dall’altra non incassiamo più un euro e siamo senza alcuna liquidità”.
A rischio la chiusura delle aziende di filiera del settore ortofrutticolo
“Siamo finiti in un circolo vizioso che rischia di far chiudere noi, aziende di filiera del settore ortofrutticolo – prosegue Tonioni -. Sta andando letteralmente al macero quel lungo lavoro che in questi anni avevamo fatto sui prodotti agricoli della Toscana per garantire alimenti freschi e certificati, riducendo grazie alla filiera corta e al KM Zero, l’impatto ambientale”
Mense scolastiche e ambulanti non comprano più
“Le recenti disposizioni di chiusura delle scuole e dei mercati al dettaglio – spiega Tonioni – di fatto hanno ridotto in maniera drastica le vendite di frutta e verdura toscana. Le mense scolastiche che utilizzano i prodotti di filiera corta oggi non comprano più il nostro prodotto. Lo stesso vale per i mercati perché gli ambulanti che vendono prodotto locale non comprano più non avendo piazze in cui vendere”.
Una riduzione nel fatturato di vendita di circa il 50%
“Come Confagricoltura – aggiunge Tonioni – fin qui, ma siamo solo all’inizio, abbiamo quantificato una riduzione nel fatturato di vendita di circa il 50% . Ciò provoca due conseguenze immediate su cui chiediamo altrettanti interventi immediati. In primo luogo la mancata vendita di un prodotto fresco ne determina la perdita totale in quanto verrà buttato. E poi ne consegue la mancata liquidità per le aziende. Questo le metterà in condizione di non poter far fronte ad impegni economici presi in precedenza.”
Senza interventi mirati, molti licenziamenti in vista
“Se la situazione si protrarrà ancora per giorni – avverte Tonioni – ci troveremo a dover registrare molte chiusure nel nostro settore. E non va dimenticato che è il settore che nel comparto agricolo conta la maggioranza delle giornate di lavoro per i lavoratori dipendenti. E’ quindi fin troppo facile prevedere che senza interventi mirati e immediati da parte delle istituzioni, a cominciare dalla Regione, ci saranno molti licenziamenti. Molte famiglie si troveranno, purtroppo, in seria difficoltà”.
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