«Suonavo con Mina poi ho scoperto la passione per le ricette della nonna»
Biscotteria vegana, ispirata da sapori e tradizioni legati all’infanzia. L’idea è di Ignazio Morviducci, cinquantatreenne di Chianciano Terme, cresciuto tra pentole e fornelli della nonna Lina, cuoca molto conosciuta nella zona, creatrice di alcune delle principali ricette di biscotti che oggi animano la biscotteria Morviducci.
Ignazio, prima di iniziare nel 2018 quest’avventura aveva mai operato nel settore?
«Assolutamente no e mai ci avevo pensato prima. Vivevo a Milano, lavorando come produttore tecnico del suono, collaborando anche con Mina, Elio e le Storie Tese e Le Vibrazioni».
Come mai a un certo punto ha deciso di cambiare vita?
«La molla è scattata dopo la nascita di mio figlio. Volevo fargli mangiare cibi sani e naturali come i biscotti di nonna Lina che avevano caratterizzato la mia infanzia. Così ho iniziato a cimentarmi, a riprodurre le ricette sulla base solo della memoria rimasta di gusti e sapori, senza una guida, dato che mia nonna era scomparsa da diversi anni senza lasciare un ricettario».
Come è riuscito a ricostruire le principali ricette allora?
«Sin da bambino ho sempre osservato mia nonna all’opera, i biscotti li preparava quotidianamente, dal 1941. Ho così ricostruito il puzzle di quanto avevo visto completando i ricordi olfattivi con la conferma di sapori ritrovati. Tutti i miei familiari mi hanno aiutato in questo progetto, diventando i principali assaggiatori delle ricette».
Cosa caratterizza i vostri biscotti?
«Sono fatti con pochi ingredienti, nessuno dei quali di origine animale, per lo più reperiti localmente, privi di conservanti, grassi idrogenati, olio di palma e coloranti. La scadenza delle confezioni varia dai 12 ai 16 mesi, a seconda delle tipologie. Facciamo un’accurata selezione delle materie prime. Per esempio, per le farine collaboriamo con un mulino locale».
Qual è stata la prima ricetta ritrovata?
«Sono partito dai biscotti con nocciole, olio e vino liquoroso perché erano quelli che mi ricordavo meglio, dato che ho sempre avuto l’abitudine di prepararli per il giorno del mio compleanno».
Quali e quante sono le linee in commercio?
«Sono tre: le chicche (comprendono sette tipologie di biscotti, ispirati alle ricette della nonna), i cantucci (tre tipologie: mandorla, pistacchio e cioccolato) e biscotti salati chiamati “Le bruschelle Toscane”. Questi ultimi non rientravano nel ricettario di mia nonna, sono nati da una mia idea. Sono cinque varietà di biscotti salati, in monoporzione da 45 grammi, creati in collaborazione con il “Birrificio l’Olmaia”. Un’idea diversa per l’aperitivo, invece dei soliti salatini».
Quali sono i biscotti che piacciono di più?
«Sicuramente cioccolato e sale oltre a nocciola, olio e vin santo».
Come e dove si possono acquistare?
«Sono in vendita presso alcuni negozi di Chianciano, Montepulciano, Roma e Genova. Si possono acquistare anche facendo un ordine on line alla mail ordine.biscottimorviducci@gmail.com: in questo caso i prezzi sono gli stessi praticati dai negozi (il 50% del costo di spedizione si azzera per ordini superiori a 25 euro). Per il futuro stiamo progettando uno shop online».
Ha ancora sogni nel cassetto?
«Riuscire a creare amaretti vegani, non è semplice ma ci sto lavorando».
Alessandra Ricco
Lascia un commento