La ricetta del vicepresidente di Confindustria Firenze, Stefano Gabbrielli intervistato da ITC – Italian Trade Centre
«Gli economisti si aspettano un rilancio dei mercati per il dopo pandemia. Dobbiamo essere pronti come imprese a cogliere questa opportunità». Così il vice presidente di Confindustria Firenze con delega all’internazionalizzazione, Stefano Gabbrielli. Gabbrielli si è espresso in un’intervista web promossa da Itc – Italian Trade Centre, società fiorentina attiva da vent’anni nello sviluppo di progetti di business development per aprire nuove opportunità, generare vendite e costruire mercati per conto di aziende italiane e straniere in tutto il mondo.
«Confindustria Firenze – ha detto Gabbrielli – svolge un ruolo importante per l’internazionalizzazione delle imprese fiorentine, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni che costituiscono l’ossatura del nostro sistema economico. Sono quelle che spesso non hanno le risorse economiche e umane per creare nuove reti, soprattutto all’estero. Attraverso i suoi servizi di internazionalizzazione, Confindustria Firenze può dar loro un aiuto. L’associazione è inserita in una rete di rapporti nazionali e internazionali, è impegnata nella ricerca delle soluzioni per colmare alcune delle loro lacune ed aumentare il loro livello di competitività. Per questo realizziamo una serie di iniziative informative sui vari mercati esteri condivisi con le imprese. Cerchiamo anche di capire il target che le imprese vogliono raggiungere».
Lavorare con l’estero richiede regole, conoscenza delle normative sempre diverse nei vari Paesi e una flessibilità che si può raggiungere solo attraverso l’esperienza.
«Tra i progetti in corso – ha detto ancora Gabbrielli – abbiamo attivato in Polonia la ricerca di partner per il settore agroalimentare e la meccanica; c’è poi un progetto a livello nazionale con il Canada. Non dobbiamo dimenticare anche i seminari di approfondimento per inquadrare norme specifiche utili a conoscere nuovi mercati. Stiamo portando avanti anche un progetto in collaborazione con la Camera di Commercio che punta a coinvolgere imprese nel Principato di Monaco e in prospettiva stiamo lavorando anche all’expo di Dubai, ma questo dipenderà molto dagli sviluppi della pandemia».
Appunto. La pandemia. Quali sono i consigli per le imprese?
«Gli operatori economici parlano di una forte crescita in Italia: nel primo trimestre 2021 il manifatturiero ha avuto un rimbalzo dell’11%. Per cogliere i benefici di questa nuova fase le aziende devono fare sistema, uscire dall’indebitamento e investire in sostenibilità, un fattore di successo nei mercati avanzati dove i consumatori premiano proprio le aziende che investono su questo aspetto. Il tema dell’ambiente è molto sentito, i finanziamenti vanno in quella direzione, così come il gradimento dei nostri mercati di riferimento».
Quali mercati saranno più strategici nei prossimi anni?
«Ci saranno opportunità di crescita. Gli Stati Uniti, ma anche il Canada sarà un partner appetibile per le nostre aziende. Sul fronte dei nuovi mercati, con richiesta di fascia alta ci sono Vietnam e Malesia, in particolare per quanto riguarda lusso e moda. Un quarto del manifatturiero toscano del settore moda è in Toscana. Siamo una eccellenza vera, capaci di attrarre grandi marchi e di mantenerli. Per questo, nonostante le sanzioni, la Russia resta ancora un mercato di riferimento su lusso, agro alimentare e turismo degli eventi come ad esempio i grandi matrimoni. Per mercati più vicini come i Paesi dell’area Balcanica e la Polonia, con meno sforzo, se aiutati dai canali di Confindustria Firenze, le nostre imprese possono trovare le condizioni per poter lavorare».
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