Secondo la nota congiunturale di Irpet il numero di turisti è cresciuto del +172%. Ma siamo ancora sotto ai livelli pre Covid
di Beatrice Botticelli
I turisti sono tornati in Toscana. Lo conferma la nota diffusa dall’Irpet (Istituto Regionale per la Programmazione Economica della Toscana): le presenze nella nostra regione registrano un +172% rispetto ai primi 5 mesi del 2021, passando da 3,3 milioni a 8,7 milioni. Nel complesso, però, non siamo ancora tornati ai livelli pre-Covid, da cui ci separa un -31,4%. Tuttavia l’andamento del turismo in Toscana fa ben sperare: la ripresa si manifesta soprattutto a partire dall’inizio della primavera e si rafforza col passare dei mesi; a maggio il distacco con il 2019 si riduce a un -18%.
Complice la sempre maggiore capacità di “convivenza” con il virus Covid-19 e nonostante le forti tensioni internazionali legate al conflitto in Ucraina, i primi 5 mesi del 2022 segnano una forte ripresa dei flussi turistici internazionali e nazionali verso la Toscana. Un incremento legato soprattutto dal ritorno degli stranieri (+507% nei primi 5 mesi del 2022 sul 2021), non più solo essenzialmente europei (+443%), come accaduto nel 2021, ma anche extra-europei (+686%), in particolare provenienti dal continente americano.
Per quanto riguarda la componente del turismo interno dei toscani, questa aumenta nel 2022 rispetto al 2021 in misura contenuta (+26,4%), avendo ormai recuperato sostanzialmente i livelli pre pandemici (-8,9% sul 2019). Il recupero dei livelli di presenze rispetto al pre pandemia risulta più vicino per il segmento dei turisti provenienti dall’Europa (-18,7%) rispetto a quello dei provenienti dalle altre regioni italiane (-23,2%), che comunque raddoppiano nei primi 5 mesi del 2022 rispetto agli stessi mesi del 2021.
Turismo in Toscana all’aria aperta: mare e montagna a un passo dai livelli pre Covid ma non si resiste al fascino delle città d’arte
Le destinazioni marittime e montane, caratterizzate dal turismo esperienziale outdoor, sono le più vicine nel 2022 a recuperare i livelli pre pandemici (-9,7% e -18,9% rispettivamente). La ripresa nei primi 5 mesi del 2022, tuttavia, è segnata soprattutto dal ritorno dei turisti nelle destinazioni d’arte (+243%) e collinari (+245%) le più penalizzate nelle fasi acute della pandemia. Due mete legate al turismo culturale di origine straniera e con una stagionalità primaverile e autunnale: per questo sono le più lontane dai livelli pre-crisi (-41,1%).
I primi 5 mesi del 2022 segnano comunque il ritorno degli stranieri nelle principali città d’arte della regione: da soli fanno circa un terzo della crescita complessiva di tutto il turismo toscano rispetto a gennaio-maggio 2021. Si registra una sostanziale parità fra turisti provenienti dall’Europa e da fuori Europa, con un ruolo molto forte giocato dal continente americano. Manca invece la componente estremo orientale. Cruciale il ruolo del turismo italiano insieme a quello degli europei; più limitato il ruolo del turismo domestico dei toscani.
Si preferiscono alberghi di fascia media e appartamenti, per ragioni legate alla preferenza per il distanziamento sociale
Protagoniste del rimbalzo del 2022 sul fronte del turismo in Toscana sono tutte le strutture alberghiere. In primo luogo le categorie intermedie dei 3 e 4 stelle particolarmente penalizzate nello scorso biennio dal venir meno del turismo di massa in città d’arte. Al tempo stesso si tratta però delle categorie ricettive più lontane dal recuperare il livello di presenze pre-Covid. I più resilienti alla crisi sui tre anni sono gli alberghi a 5 stelle, anche se nei primi 5 mesi del 2022 fanno registrare un aumento delle presenze (+141%) inferiore alla media degli altri esercizi.
Il miglior risultato assoluto è degli affitti a breve termine in appartamenti di privati che oltrepassano di gran lunga le presenze dei primi 5 mesi del 2019. Dopo un 2021 all’insegna del sostanziale recupero dei livelli pre-Covid, tra gennaio e maggio 2022 le presenze aumentano del +142,5%. Un dato facilmente spiegabile, legato alla preferenza per il distanziamento sociale. Seguono le strutture dedicate al turismo a contatto con la natura e all’aria aperta: gli agriturismo, con +166,8% sul 2021 hanno già recuperato i livelli di presenze del 2019.
Le destinazioni preferite: il turismo verso Firenze e il Chianti cresce ma si sente la mancanza del turismo dall’estremo oriente
A crescere di più nei primi mesi del 2022 sono le destinazioni che hanno maggiormente sofferto l’impatto del Covid nello scorso biennio, in particolare le città d’arte. Firenze su tutte. Ma anche Montecatini Terme, hub del turismo internazionale organizzato. Queste destinazioni avranno più strada da fare per recuperare i livelli del 2019, complice l’importanza dei mercati extra-europei, in particolare quelli asiatici ancora grandi assenti nel 2022.
Seguono in termini di crescita le destinazioni collinari limitrofe a Firenze: il Chianti, l’Empolese Valdelsa, ma anche le aree dell’Etruria Volterrana e della Val di Chiana senese, che sembrano avviarsi verso un recupero significativo, pur rimanendo lontane dai livelli del 2019. A penalizzarle contribuisce il loro grado di internazionalizzazione e la maggior dipendenza dai flussi non europei, principale punto di debolezza in termini di mercati di origine per il turismo in Toscana.
Da dove arrivano i turisti: il grande ritorno di inglesi, tedeschi e americani. Per rivedere russi e cinesi si dovrà aspettare
Protagonisti della ripresa del turismo in Toscana sono, per la parte europea, gli arrivi dalla penisola scandinava e da Regno Unito e Irlanda, che avevano abbandonato quasi totalmente la Toscana durante il biennio 2020/2021. Per la parte extra-europea, quelli provenienti da Stati Uniti, Australia e Sud America. Da tutti questi Paesi le presenze registrano aumenti tra le 11 e le 22 volte rispetto al 2021. Seguono le principali nazioni europee continentali; più contenuto l’aumento delle presenze dalle aree di provenienza più prossime.
Tre i mercati vicinissimi a raggiungere i livelli del 2019: la mitteleuropa di lingua prevalentemente tedesca (-1,4%), il mercato domestico dei toscani in Toscana (-8,9%), l’area di Belgio e Paesi Bassi (-12,8%). Devono invece recuperare ancora tra un quarto e il 40% delle presenze la grande maggioranza dei paesi europei e, a seguire, Usa e Canada (-36%), Israele e Turchia (-37%) e Penisola iberica (-41,4%). Circa il 50% delle presenze separano Africa, America latina ed Europa del Mediterraneo orientale dai livelli del 2019.
Crescono meno rispetto al 2021 e mostrano ancora una grande distanza dai livelli pre-Covid, Russia e le nazionalità provenienti dall’Asia continentale. Solo Giappone e Corea, vedono un rimbalzo delle presenze (+503%), doppio rispetto a quello di India e Cina. Rispetto al 2019, l’intero continente asiatico, Australia, Russia, Giappone e Corea del Nord si posizionano tra il -72% e il -92% rispetto al 2019. Su questo fronte è possibile che non si torni ai livelli precedenti il 2020 per molti anni, anche in conseguenza dell’evoluzione del clima politico internazionale.
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