«Portiamo avanti la catena del freddo del pesce, dal mare alla tavola, e assumeremo 10 persone»
Pesce fresco, appena pescato, congelato a -60 gradi direttamente in barca, poi passato nella seconda fase della catena del freddo in congelatori a -50 gradi, senza uso di coloranti e additivi. Un progetto innovativo quello di Giuseppe Biagi, originario di Montecatini (Pt), che qualche giorno fa ha preso forma in “Acquamare srl”. L’azienda, di cui è amministratore unico, è stata inaugurata l’8 ottobre scorso ad Altopascio (Lu), in via del Palazzaccio 87 A.
Qual è la novità di quello che fate?
«Prima di tutto ci tengo a precisare che il miglior pesce congelato è quello che viene messo a -60 gradi a bordo, appena viene pescato. Ed è proprio su questo dato basilare che si struttura il nostro lavoro: dopo il primo congelamento, portiamo avanti la catena del freddo per il pesce, mantenendolo a una temperatura di -50 gradi, senza uso di coloranti e additivi, mantenendone le proprietà organolettiche. Questo consente di offrire un prodotto di qualità, gustoso come appena pescato. La nostra cella frigo è capace di contenere circa 300 tonnellate di prodotto».
Da dove proviene il pesce che trattate?
«Da tutti i mari a patto che sia un prodotto controllato e certificato, proveniente da pesca selettiva e non a strascico».
Quale tipo di pesce lavorate?
«Principalmente tonno e pesce spada».
Come mai ha intrapreso proprio questo tipo di attività?
«Nella mia famiglia ci siamo quasi sempre occupati di alimentazione e ricerca della qualità. Mio padre si è specializzato nel pollame e io nel pesce. Ho esperienza nel settore da oltre trent’anni. Penso che in Italia ci sia ancora molto da fare in questo ambito. Prima di aprire Acquamare ho girato il mondo, lavorando nella ricerca della qualità del pesce per un’altra azienda. Sono stato 7 anni in Africa a studiare la qualità dei prodotti del mare, poi ho fatto viaggi in Oriente, Giappone e Corea».
Chi sono i vostri clienti?
«I grossisti provenienti da tutta Italia».
Quanti dipendenti avete?
«Oggi siamo in sei, collaborano con me anche persone di fiducia della mia famiglia. Siamo comunque in cerca di altro personale, con l’obbiettivo di assumere una decina di persone. I requisiti? Tanta voglia di imparare e appassionarsi a questo lavoro, come ha fatto entusiasmare me, in modo da aiutarmi a far crescere questo sogno».
Alessandra Ricco
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