Calistri (Assopellettieri): «Le aziende toscane si preparano a questi due eventi con rinnovata fiducia; ad attenderle, i buyer dai mercati d’interesse. Le premesse ci sono tutte»
A Milano è tempo di fiere e la pelletteria toscana si prepara a sondare il mercato, forte dei dati che la vedono tornare sopra i livelli pre Covid e degli indicatori che continuano a restituire un’immagine positiva del settore. I prossimi, saranno cinque giorni fra made in Italy e proposte provenienti da tutto il mondo: tornano infatti Mipel il più importante evento internazionale dedicato alla pelletteria e all’accessorio moda, e Mipel Lab, l’innovativo format fieristico dedicato al sourcing produttivo italiano di pelletteria di lusso ideato da Assopellettieri in collaborazione con Lineapelle.
Mipel si prepara al debutto dell’edizione numero 123, che si terrà dal 19 al 22 febbraio nell’area espositiva di Fiera Milano- Rho. Con un percorso espositivo di oltre 4000 mq e più di 150 brand selezionati tra marchi storici e aziende emergenti nazionali e internazionali, offrirà una visione completa sulle nuove collezioni autunno/inverno 2023-24. La fiera – organizzata con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, di Agenzia Ice e con il patrocinio del Comune di Milano – si svolgerà anche quest’anno in contemporanea a Micam Milano e TheOneMilano e in parziale sovrapposizione con Homi Fashion&Jewels (dal 17 al 20 febbraio 2023) e Lineapelle (21-23 febbraio).
Dal 21 al 23 febbraio torna anche Mipel Lab, l’innovativo format fieristico dedicato al sourcing produttivo italiano di pelletteria di lusso ideato da Assopellettieri in collaborazione con Lineapelle, con cui condividerà gli spazi all’interno del Padiglione 9. Continua anche per la prossima edizione la partnership con Impersiveche permetterà ai visitatori di compiere, grazie all’utilizzo degli “oculus”, uno straordinario viaggio immersivo nella produzione della pelletteria italiana.
Calistri (Assopellettieri): «le aziende toscane, in particolare, si preparano a questi due eventi con rinnovata fiducia, sostenuta anche dai numeri»
«Anche sul fronte delle fiere i numeri sono dalla nostra parte, come dimostrano sia i dati delle ultime edizioni che l’incremento di aree espositive, espositori e visitatori– commenta Andrea Calistri vicepresidente di Assopellettieri con delega al distretto toscano -. Le aziende toscane, in particolare, si preparano a questi due eventi con rinnovata fiducia, sostenuta anche dai numeri: i primi 9 mesi del 2022 hanno visto la Toscana tornare sopra i livelli Covid in export totalizzando 4,1 miliardi di export in valore con Firenze che fa da sola 1/3 dell’export nazionale con 3,4 miliardi di euro. Le premesse, quindi, ci sono tutte complice anche il ritorno in fiera dei buyer di mercati particolarmente vivaci per la nostra regione, a partire dagli Stati Uniti, favoriti dal dollaro forte, ma anche Sud Corea e Giappone».
I primi 9 mesi del 2022 hanno visto la Toscana della pelletteria e della concia tornare sopra i livelli Covid
Anche se di un soffio, la Toscana della pelle è tornata sopra i livelli di export pre Covid. Lo confermano i dati elaborati dal Centro Studi Confindustria Moda per Assopellettieri: con riferimento al settore pelletteria e concia (Codice Ateco CB151) nei primi 9 mesi del 2022 la Toscana ha fatto meglio di gennaio-settembre 2019, segnando un +0,4% e un totale di quasi 4,1 miliardi di export in valore. Un distacco quasi impercettibile ma tanto basta per poter parlare di inversione di tendenza, anche se in tutto il comparto la guardia resta alta.
Crescite molto sostenute sul mercato USA che segna un +49,3% rispetto ai primi 9 mesi del 2021
L’analisi per distretti e Paesi mostra un +11,5% sui primi 9 mesi 2021 per la Toscana, che si conferma di gran lunga la prima regione, coprendo oltre il 40% dell’export nazionale di questi prodotti (la quota del Veneto, seconda, è attorno al 22%). Frena l’export toscano verso la Svizzera (-4,6%), tradizionale hub logistico-distributivo delle griffe del lusso – da interpretare probabilmente alla luce di differenti modalità di spedizione ai mercati finali (il dato complessivo italiano verso la Svizzera è -12,8%), senza transiti nei depositi elvetici. Crescite molto sostenute, invece, hanno interessato la Francia (+52,4%), anch’essa tradizionalmente legata alle forniture per i brand internazionali del fashion, e gli USA (+49,3%), senza dubbio favoriti dal dollaro forte. Aumenti più contenuti per Sud Corea (+12,6%, che ha però raggiunto livelli più che doppi rispetto a quelli 2019 pre-Covid) e Giappone (+22%).
Tra le province in testa Firenze che copre 1/3 dell’export nazionale con 3,4 miliardi di euro nei primi 9 mesi
Al primo posto tra le province, Firenze (+11,2%) copre 1/3 dell’export nazionale con 3,4 miliardi di euro nei primi 9 mesi (e +2,2% su gennaio-settembre 2019 pre-pandemia). Trend favorevole anche per Pisa (+16,9%, quarta); lieve l’aumento di Arezzo (+3,3%, ottava), che inverte comunque il segno negativo del primo semestre completando nella terza frazione il recupero avviato nella seconda.
Andamenti negativi (destinati a peggiorare col passare dei mesi, stante la pace ancora lontana) sono stati registrati in Russia (-23,8%il totale nazionale) e Ucraina (-41,5%). Riduzioni marcate per quasi tutte le regioni. Le 4 regioni più esposte in quest’area mostrano flessioni che vanno dal -51,5% della Toscana al -15% dell’Emilia Romagna (prima in graduatoria con una quota del 32,2%), con in mezzo il -20% del Veneto e il -43% della Lombardia.
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