I fondatori dell’azienda di pelletteria con sede a Scandicci (FI) diventano avatar per guidarne il rilancio, nel segno della continuità tra passato e futuro
Rielaborare e valorizzare il passato con gli strumenti del futuro, tenendo sempre al centro il proprio bagaglio di esperienza e artigianalità. La propria storia. È così che Sapaf, azienda fiorentina di pelletteria con sede a Scandicci (Firenze), nel cuore del distretto della manifattura del lusso, ha scelto di celebrare i propri 70 anni di vita. Lo ha fatto con un progetto che vede l’azienda rileggere i propri codici attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, presentato questa mattina, esattamente a 70 anni di distanza dalla data di fondazione dell’azienda.
I fondatori, Silvano e Valdivia Calistri, diventano i due avatar “testimonial” delle collezioni Sapaf del futuro
Il lavoro, frutto di ben quattro anni di studi e ben tre tesi di laurea (Università di Firenze, Architettura, Design della Moda) ha portato alla definizione di due “clienti ideali” del brand Sapaf che condividono un profilo d’eccezione. Grazie all’uso dell’intelligenza artificiale è stato possibile far sì che i fondatori dell’azienda, Silvano e Valdivia Calistri attraversassero 70 anni di storia, per divenire i due avatar “testimonial” delle collezioni Sapaf del futuro.
Ma l’intelligenza artificiale è stata utilizzata anche per narrare il percorso di rielaborazione dello storico simbolo di Sapaf: il pavone. Presente nei primi stampi con disegno liberty utilizzati negli anni ’50, la figura dell’animale è stata rielaborata con l’AI per dare vita a un’immagine geometrica che sarà protagonista delle prossime creazioni Sapaf: è stata infatti scelta dall’azienda per la realizzazione di una capsule collection che sarà presentata a giugno in occasione di Pitti Immagine Uomo. È diventata inoltre parte integrante del nuovo logo. Nelle immagini elaborate dall’AI, i pavoni si muovono nella cornice della città di Firenze, a sottolineare lo stretto legame non solo con il made in Italy ma con il made in Florence.
A condividere il traguardo con Andrea Calistri, titolare di Sapaf, i figli Leonardo, Niccolò e la moglie Luciana, tutti impegnati all’interno dell’azienda, c’erano anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l’onorevole Simona Bonafè, l’amministratore delegato di Pitti immagine Raffaello Napoleone e Gianmarco Melli presidente di Anibo.
Andrea Calistri (Sapaf): “un progetto che unisce le nostre fondamenta con le nuove prospettive”
«Preservare l’eredità del passato e della tradizione artigianale, tramandati dai miei genitori, e farla convivere con l’innovazione e la visione futura sono le due costanti che hanno sempre guidato la nostra azienda – spiega Andrea Calistri -. Per i nostri 70 anni di attività abbiamo voluto celebrare questa sinergia con un progetto che unisce le nostre fondamenta con le nuove prospettive, di cui credo che l’intelligenza artificiale rappresenti una nuova frontiera tutta da esplorare.
Noi non ci siamo mai tirati indietro davanti alle novità e alle nuove sfide e questo è uno degli aspetti che ci hanno reso così resilienti. Abbiamo sempre creduto anche nel lavoro e nelle nuove generazioni, motivo per cui abbiamo affidato questo progetto alla nostra terza generazione e a tre tesiste universitarie. Del resto non è la prima volta che in Sapaf ospitiamo studenti per stage o percorsi di tesi: i loro lavori sono esposti nel nostro archivio accanto ai documenti che testimoniano la storia pluridecennale della nostra azienda. La storia di Sapaf prosegue da qui, ben ancorata a un passato prezioso ma proiettata verso il futuro».
Eugenio Giani: “da un’esperienza familiare artigianale si è passati a un’impresa vocata all’innovazione”
«Sapaf rappresenta un punto di riferimento in una Scandicci che vede crescere sempre più quest’area artigianale e industriale – ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani -. Questi 70 anni di Sapaf significano molto: rappresentano l’artigianato che diventa qualità. Oggi viene presentato anche un progetto di valorizzazione industriale attraverso l’intelligenza artificiale. In questo modo si guarda veramente al domani. Ciò significa che da un’esperienza familiare artigianale si è passati a un’impresa vocata all’innovazione che è competitiva e valorizza il nostro territorio, creando occupazione e uno sviluppo nel segno delle grandi tecnologie».
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