Un premio che ha permesso nel tempo il recupero di oltre 220 ricette della tradizione gastronomica locale
Faraona in Salmì marinata al Vino Nobile di Montepulciano. È questo il titolo del piatto con il quale la Contrada di Gracciano si è aggiudicata l’edizione numero 22 del premio enogastronomico “A Tavola con il Nobile”, il concorso promosso dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano in collaborazione con il Magistrato delle Contrade della città che si è concluso domenica 18 agosto con la premiazione delle migliori ricette preparate dalle otto contrade del Bravìo delle Botti (corsa per le vie del centro storico di Montepulciano, quest’anno il 25 agosto). Il tema di questa edizione è stato quello de “Gli animali pennuti dell’aia” con ricette declinate nelle seconde portate.
Sul podio, al secondo posto la Contrada di Voltaia con la ricetta Faraona all’Uva, mentre al terzo posto la contrada di Coste con la Faraona in Palmo di Re: la sfida nobiliare di Montepulciano. «Questo Premio, ormai ultraventennale, rientra nel nostro modo di promuovere Montepulciano attraverso le sue eccellenze – ha commentato il Vicepresidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Luca Tiberini – a partire dal Vino Nobile di Montepulciano, naturalmente, ma coniugato alla tradizione storica della gastronomia, delle manifestazioni, come il Bravìo delle Botti e di tutto quello che definiamo un “Sistema Montepulciano”».
Giurati speciali per l’edizione numero ventidue
Oltre ai giornalisti “specializzati” provenienti da tutta Italia, guidati da Bruno Gambacorta, ideatore del premio e della rubrica del Tg2 Eat Parade, in qualità di Presidente e Aldo Fiordelli nel ruolo di Direttore tecnico, questa edizione ha visto anche la presenza di due giurati d’eccezione, che insieme a Tinto, conduttore di Camper su Rai1 e storica voce di Decanter su Radio2 Rai, hanno anche animato la premiazione. Si tratta di Angela Rafanelli, ex Iena e conduttrice di Linea Verde e altri fortunati programmi Rai, e Mauro Casciari, anche lui ex Iena e braccio “sinistro” del programma di Fiorello Viva Rai 2, oltre che voce di RDS.
Il rito dei “pennuti” del cortile (l’aia)
La cucina dell’aia, ossia la cucina dei cosiddetti “animali di bassa corte” è, insieme all’orto e ai campi, uno dei tre luoghi da cui dipendeva gran parte della disponibilità del cibo tradizionale: polli, galline, cappone, oche, anatre, faraone, ma anche colombi e piccioni che sono stati per millenni l’unico approvvigionamento di carne per il popolo e, contemporaneamente, l’ispirazione di una straordinaria tradizione gastronomica diffusa sin dalla sua più remota antichità in tutta la Toscana e nella Valdichiana, naturalmente. Le donne sono state le responsabili del sistema dell’aia, le prime ad aver intuito le potenzialità di allevamenti delle specie migratorie (oche e anatre su tutte).
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